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Assalto alla Cgil, arrivano tre nuove condanne con rito abbreviato: pene dai 4 ai 6 anni

Continuano le condanne per l’assalto alla Cgil. Due persone a 4 anni, una a 6: contestati reati di devastazione e, al terzo, anche resistenza a pubblico ufficiale.
A cura di Beatrice Tominic
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Una delle immagini dell'assalto alla sede della Cgil a Roma
Una delle immagini dell'assalto alla sede della Cgil a Roma

Sono arrivate le tre condanne con rito abbreviato per l'assalto alla sede nazionale della Cgil, avvenuto il 9 ottobre del 2021 a Roma.

Al termine del processo eseguito con rito abbreviato, il gup ha emesso la sua sentenza: condannato a sei anni il 54enne genovese Andrea Savaia, legato ai movimenti no green pass già raggiunto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Due anni di pena in meno, invece, ai due romani, il 37enne Maurizio Ciocca e Daniel De Filippis, già con obbligo di firma. Al primo, il pm ha contestato i reati di devastazione e resistenza a pubblico ufficiale mentre agli altri due, condannati a 4 anni, solo quello di devastazione.

L'assalto alla Cgil dell'ottobre 2021

È accaduto il 9 ottobre del 2021: durante la manifestazione contro il Green Pass, misura nata e resa obbligatoria nel primissimo periodo di pandemia, è stata presa d'assalto la sede nazionale della Cgil che si trova a Roma.

Fin da subito, quando sono state riprese le immagini dell'entrata nella struttura da parte da un gruppo di persone armato di aste, bandiere e qualche petardo, è stato chiaro il coinvolgimento del segretario di Forza Nuova Roberto Fiore e di Giuliano Castellino, immortalati in foto e video. Nonostante questo, quando sono arrivate le prime condanne, nel luglio 2022 i due sono tornati liberi in attesa del processo con il rito ordinario per le accuse di assalto alla Cgil.

Diverse le persone finite in carcere da allora per l'assalto alla sede della Cgil: fra loro anche Nicola Franzoni, no vax convinto e fra i leader del movimento che si schierava apertamente contro i vaccini utilizzando i suoi social network.

Nel frattempo il processo sta andando avanti. Nell'udienza dello scorso 30 novembre è stata raccolta anche la testimonianza di Maurizio Landini: "Sono arrivato verso mezzanotte: mi si è presentato un quadro di devastazione, pensavo non fosse possibile una cosa del genere – ha dichiarato – È stato un atto contro i lavoratori che hanno deciso di organizzarsi in una organizzazione sindacale. E nessuno ha mai chiesto scusa".

Nello stesso giorno, infine, sono arrivate le motivazioni della sentenza che vede condannati i primi 6 imputati giudicati con rito abbreviato: come si legge, secondo la giudice, dietro all'assalto alla Cgil non si celerebbe alcuna matrice fascista.

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