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Addio a Mikhail Gorbaciov, a Roma per i funerali di Berlinguer e dopo la caduta del Muro

È morto Mikahil Gorbaciov, il leader sovietico aveva 92 anni. Numerosi i suoi viaggi a Roma, dal funerale di Berlinguer a quelli dopo il Nobel per la Pace.
A cura di Beatrice Tominic
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Dalle celebrazioni del 25esimo anniversario della caduta del muro di Berlino.
Dalle celebrazioni del 25esimo anniversario della caduta del muro di Berlino.

La notizia è stata confermata dall'agenzia Tass nella tarda serata di ieri: è morto Mikhail Gorbaciov, l'ultimo presidente dell'Unione Sovietica. L'ultimo segretario generale del Partito comunista dell’Unione Sovietica, dal 1985 al 1991, aveva 92 anni. Nel 1990 era stato insignito del premio Nobel per la pace: il 9 novembre dell'anno prima era caduto il muro di Berlino.

Ad appena 20 giorni dall'evento che ha cambiato il corso della storia della Russia, all'epoca Unione Sovietica, dell'Europa e del mondo, Mikhail Gorbaciov è arrivato in visita in Italia, a Roma. Era il 29 novembre del 1989 quando è atterrato a bordo dell'Iliushin 62 dell'Aeroflot insieme alla moglie Raisa. Ad accoglierli l'allora presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, mentre ad attenderli al Quirinale il presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

Proprio nel corso del pranzo di stato, Gorbaciov aveva rivelato: "La guerra fredda è terminata, o sta terminando, non perché ci sono vincitori e vinti, ma perché non ci sono più né gli uni né gli altri". Appena due giorni dopo, il primo dicembre, Gorbaciov è stato ricevuto da papa Giovanni Paolo II: per la prima volta un presidente sovietico è entrato nello Stato Vaticano.

La prima visita a Roma per i funerali di Berlinguer

Nel 1989, l'accoglienza dei romani, è stata calorosa: cittadini e cittadine si sono affollati per applaudire il leader sovietico e la moglie nelle vie del centro e al Colosseo, dove la coppia è arrivata per scoprire il monumento.  Quello, però, non è stato il primo viaggio a Roma per Gorbaciov: era già venuto a Roma cinque anni prima, per i funerali di Enrico Berlinguer.

Il 13 giugno del 1984, nella folla giunta nella capitale per l'ultimo saluto del segretario del Partito Comunista italiano, colpito da un malore durante il comizio di chiusura delle elezioni europee a Padova il 7 giugno del 1984 e morto quattro giorni dopo, oltre al premier cinese Ziyang e Yasser Arafat, era presente anche Gorbaciov, a guida della delegazione ufficiale del partito comunista sovietico.

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Le visite dopo il Nobel per la Pace

Dopo essere stato insignito del Nobel per la Pace, Gorbaciov è tornato in visita nella capitale diverse volte, soprattutto in occasione dei Summit dei Nobel per la pace. La foto in alto, ad esempio, lo ritrae nel 2005 con il sindaco Walter Veltroni. I due in quell'occasione hanno premiato la rockstar Bob Geldolf (al centro) per il suo impegno di oltre 20 anni in Africa, come Man for peace award 2005. L'intera cerimonia di premiazione è avvenuta in Campidoglio, nell'aula Giulio Cesare.

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Gorbaciov è poi tornato nella capitale negli anni successivi, prendendo parte a questi appuntamenti, spesso al fianco del Dalai Lama. Questo scatto, ad esempio, li raffigura insieme due anni dopo, nella Sala della Promoteca del Campidoglio: anche nel 2014 ha partecipato al Summit, insieme ad altri 22 Nobel, fra cui David Trimble, Jody Williams, Josè Ramos-Horta, Lech Walesa, Desmond Tutu Leyman Gbowee e Shrin Ebadi

Le reazioni dalla capitale

Non appena saputo della scomparsa di Gorbaciov, è arrivato il commento del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri:  "Con Mikhail Gorbaciov se ne va un grande protagonista del Novecento, un leader illuminato e coraggioso che ha saputo dialogare con l’Occidente, mettendo al centro la pace e contribuendo alla fine della guerra fredda – ha scritto in una nota sui social – Un uomo che ha saputo coltivare la speranza".

Non ha tardato ad arrivare anche il ricordo di Roberto Morassut, che ha incontrato il leader sovietico nel 1997: "Fui inviato ad accogliere Gorbaciov e Raissa per il Premio Nobel per la Pace che si svolgeva a Roma. Mi abbracciò appena giunto nella saletta di Fiumicino e mi disse “Buongiorno compagno Segretario” – ha scritto allegando una basso – Oggi se ne è andato l’ultimo uomo che ha tentato di dare una possibilità di salvezza ad un mondo che ha segnato il Novecento e di transitarlo nella democrazia e verso l’Occidente".

Numerose, infine, le reazioni delle persone comuni che ricordano di averlo incontrato: "Ho visto la prima volta Gorbaciov a Roma in occasione dei funerali di Enrico Berlinguer… era un uomo semplice col sorriso sulle labbra senza quella austerità e tristezza dei soliti dirigenti sovietici", dicono alcuni. "Gli avevo fatto questo ritratto in una sua visita a Roma.Disponibile e gentile. Mi dispiace molto", continuano altri. Ciò che è certo è che con la morte di Gorbaciov si chiude un intero capitolo di storia del Novecento.

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