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Vertici Acea Ato 2 a processo: sono accusati di disastro ambientale del Lago di Bracciano

Dovranno rispondere dell’accusa di disastro ambientale aggravato otto persone ai vertici di Acea Ato 2 per i prelievi durante la crisi idrica del Lago di Bracciano, che nel 2017 causò ripercussioni sull’ecosistema.
A cura di Alessia Rabbai
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Il Lago di Bracciano durante la crisi idrica (Foto di ottobre 2017)
Il Lago di Bracciano durante la crisi idrica (Foto di ottobre 2017)

Sono finiti a processo i vertici di Acea Ato 2 Spa e dovranno rispondere dell'accusa di disastro ambientale aggravato per i prelievi nel Lago di Bracciano. Si tratta di Paolo Tolmino Saccani, Giuseppe Baisi, Emanuela Cartoni, Andrea Bossola, Annaclaudia Bonifazi, Stefania Stera, Carmelo Intrisano e Marco Rapo. Gli otto imputati, membri del Consiglio di Amministrazione di Acea Ato 2, ricoprirono le posizioni apicali nel 2017, periodo in cui il bacino sabatino nella provincia a Nord di Roma ha sofferto di una grave crisi idrica, che ha avuto ripercussioni sull'intero ecosistema lacustre.

A formulare le accuse è stato il sostituto procuratore Delio Spagnolo. Il giudice Giuseppe Coniglio ha stabilito il rinvio a giudizio, al termine dell'udienza preliminare, che si è svolta stamattina al Tribunale di Civitavecchia. La prima udeinza del processo è in calendario per il 4 maggio 2023. Gli altri imputati del procedimento penale precedentemente coinvolti, ossia i cittadini proprietari dei terreni limitrofi al lago, sono stati prosciolti con sentenza di non luogo a procedere.

Acea Ato 2: "Verrà accertata l'assenza di responsabilità"

Acea Ato 2 Spa in una nota ha commentato il pronunciamento del gup, dichiarandosi "certa che nel corso del dibattimento, verrà accertata l’assenza di qualsivoglia responsabilità in capo alla società e alle persone fisiche coinvolte nel processo, che hanno sempre operato nel più rigoroso rispetto della normativa vigente. Il giudice dell'udienza preliminare, per legge, non può compiere valutazioni e approfondimenti sull'innocenza degli imputati, stante l’impossibilità, in questa fase del procedimento, di svolgere i necessari accertamenti sul merito dei fatti oggetto di contestazione".

"Il recupero sarà un processo lento e graduale"

"Le istituzioni del Lago prendono atto di come il giudice nella sua scelta abbia ben compreso quanto fosse importante tutelare l’ecosistema lacustre, che solo grazie allo stop ai prelievi, è riuscito a recuperare centimetri preziosi in questi anni – dichiarano Ente Parco di Bracciano e Martignano, Consorzio e Comuni in una nota congiunta – Oltre a permanere le alterazioni dell'ecosistema per il quale proseguiranno le attività di monitoraggio, il livello del lago di Bracciano si attesta oggi a -115 centimetri rispetto allo zero idrometrico fissato a 163,04 sul livello del mare: oltre 80 centimetri al di sotto del valore medio registrato negli ultimi cento anni. Come previsto dagli esperti infatti, il bacino sabatino è lontano dal raggiungere il livello soglia: sarà un processo lento e graduale". Il Lago fanno sapere le istituzioni territoriali "è pronto ad accogliere i numerosi turisti che ogni anno tornano a frequentare le sue rive".

L'asta idrometrica a luglio 2022
L'asta idrometrica a luglio 2022

"Ora anche il ministero della Transizione Ecologica si costituisca parte civile"

Sul rinvio a giudizio formulato dal giudice è intervenuto anche il comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano Martignano, parte lesa nel procedimento: "La decisione del giudice dà soddisfazione alle nostre istanze e costituisce un passo importante in vista dell’accertamento delle responsabilità di quanto accadde nel 2017 con i prelievi spregiudicati da parte di Acea Ato 2 in spregio alla tutela di una risorsa ambientale come il lago di Bracciano". A sostenere il comitato un team di legali, con gli avvocati Francesco Falconi, Simone Calvigioni, Mario Lepidi e Marco Marianello.

"Continueremo a far valere le nostre istanze in ogni ambito a tutela di un lago che costituisce il tesoro identitario di un territorio non a caso al centro di un Parco Regionale e tutelato a livello europeo – spiegano ancora dal comitato – non permetteremo alcuna ripresa delle captazioni finché il livello del lago non ritorni quello naturale". Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano ha inoltre rinnovato l’appello al ministero della Transizione Ecologica, chiamato a prendere una posizione chiara e sulla vicenda con la richiesta di costituirsi parte civile.

Al Lago di Bracciano è ancora emergenza

Nonostante siano trascorsi cinque anni dalla grave crisi idrica il Lago di Bracciano è ancora in emergenza. Già provato dai prelievi in passato, che al momento lo ricordiamo sono fermi, la sfida è il grande caldo di questa estate, che sta mettendo alla prova laghi e fiumi italiani, tra i quali il Tevere, che è in secca. Per ora i sindaci del territorio rassicurano sul fatto che i prelievi di Acea Ato 2 non riprenderanno. Nel fattempo, come le estati scorse, i sindaci dei tre Comuni rivieraschi Trevignano Romano, Anguillara Sabazia e Bracciano hanno emesso ordianze con misure preventive, per limitare l'uso dell'acqua per evitare razionamenti, vietando l'irrigazione di orti e giardini, il riempimento di piscine, il lavaggio dei veicoli, delle pavimentazioni esterne, gli usi ludici".

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