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82enne in sciopero della fame per figlia disabile: “Come fanno a risparmiare togliendo assistenza?”

Maria è la mamma 82enne di Barbara, una ragazza disabile che, per rivendicare i diritti di sua figlia, oggi ha iniziato uno sciopero della fame: “Come fanno a risparmiare, togliendo alle persone con disabilità quello che è fondamentale per la loro assistenza?”
A cura di Beatrice Tominic
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Foto da Facebook
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Inizia oggi lo sciopero della fame di Maria, la donna di 82 anni madre di Barbara, una ragazza disabile. Era da tempo che su Facebook parlava della possibilità di smettere di mangiare per rivendicare i diritti di sua figlia e, circa una settimana fa, ha deciso di iniziare la sua protesta.

"Inizierò lo sciopero della fame. Mi chiedo solo come fanno a risparmiare, togliendo alle persone con disabilità quello che è fondamentale per la loro assistenza. Succede a chi vive in famiglia, a chi vive nelle strutture residenziali, ai bambini, ai giovani, agli adulti, agli anziani, non c'è rispetto per nessuno – ha scritto in un post su Facebook – Quando leggo quello che succede ai miei amici, dei vari gruppi, mi viene tanta rabbia, penso che stiamo tutti in mani nemiche che ci combattono nella maniera più vile, senza vergogna."

La scelta di protestare

Barbara, la figlia di Maria, da tempo vive al Cem, Centro di educazione motoria che si trova al civico 31 di via Ramazzini, nella capitale. "È sempre triste tornare a casa senza di lei – ha scritto terminate le feste pasquali, quando aveva già espresso alle persone a lei più vicine, la decisione di iniziare lo sciopero della fame – C'è chi mi sta raccomandando di pensare alla mia salute, chi mi scrive di non fare sciocchezze, chi mi dice che faccio bene: ormai sono pronta e determinata."

Lo stato del Cem

Secondo Maria, le condizioni in cui gli ospiti vivono nel Cem sono sempre più precarie e confuse: "La situazione che ho trovato oggi, al Cem, mi convince sempre di più a mettere in atto il mio proposito di fare lo sciopero della fame. Ci sono situazioni che non si possono più tollerare, non ci sono giustificazioni alle gravi carenze assistenziali e all'incuria ingiustificata", ha spiegato.

"Sono serena, credo in ciò che sto facendo, non ho paura di nulla e di nessuno", ha scritto infine ieri, prima di iniziare la sua protesta.

Arriva la nota dalla Asl 3

La protesta della signora Maria ha avuto una forte eco, tanto che al secondo giorno della sua protesta Direttore generale della Asl Roma 3, Francesca Milito, ha diramato una nota: "Ho chiamato personalmente la signora Maria Cidoni per capire quali fossero le problematiche in ordine alla protesta intrapresa e l’ho tranquillizzata chiedendo da parte di Croce Rossa italiana, sezione di Roma che gestisce il CEM (Centro educazione motoria) il rispetto dei requisiti di accreditamento in particolare per quanto riguarda le figure professionali degli operatori sociosanitari, OSS – ha scritto nella nota – La Croce Rossa italiana si è impegnata ad una tempestiva risoluzione della problematica ed è stato aperto un tavolo di confronto. Da parte della Asl si ribadisce che non esiste alcun taglio poiché la situazione dei pagamenti alla struttura risulta regolare."

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