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Roma, ritrovati due antichi sarcofagi vicino lo Stadio Olimpico: appartengono a dei bambini

La Soprintendenza Speciale di Roma ha annunciato il ritrovamento di due sarcofagi di epoca romana nei pressi dello Stadio Olimpico. In attesa di ulteriori conferme, un dettaglio è già certo: appartengono a due bambini.
A cura di Federica D'Alfonso
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Gli archeologi a lavoro nello scavo presso lo Stadio Olimpico (fotografie di Luciano Mandato)
Gli archeologi a lavoro nello scavo presso lo Stadio Olimpico (fotografie di Luciano Mandato)

Due sarcofagi romani sono stati appena riportati alla luce: accade a Roma, nei pressi dello Stadio Olimpico, più precisamente nell'area situata dietro la curva Nord dell’impianto sportivo. In questo momento gli studiosi sono al lavoro per accertarne la datazione e scoprire di più sull'antica famiglia sepolta sulla pendice nord-ovest del Monte Mario dove oggi sorge lo stadio.

Durante i lavori per l’installazione di nuove tubature, la sorpresa: a due metri e mezzo sotto il livello stradale, rimaste nascoste per centinaia di anni, sono state individuate alcune sepolture appartenenti con molta probabilità ad una famiglia romana. In questo momento i reperti rinvenuti vengono sottoposti ad ulteriori analisi, che ne confermeranno la provenienza e la datazione.

Uno dei sarcofagi ritrovati (fotografie di Luciano Mandato)
Uno dei sarcofagi ritrovati (fotografie di Luciano Mandato)

Le tombe, che stime preliminari datano fra il III e il IV secolo d. C., hanno restituito due tesori preziosissimi: due sarcofagi di marmo, decorati con ricchi bassorilievi, appartenenti a due fanciulli. I dettagli delle decorazioni e i materiali utilizzati per accompagnare il riposo eterno dei due piccoli, fanno pensare che si tratti dei resti di una ricca famiglia della nobiltà romana.

Il recupero dei ritrovamenti è stato possibile grazie al lavoro congiunto della dottoressa Marina Piranomonte e dell’archeologa Alice Ceazzi, insieme al restauratore Andrea Venier, l’antropologa Giordana Amicucci e il topografo Alessandro Del Brusco. Ora i preziosi sarcofagi si trovano nei laboratori della Soprintendenza Speciale di Roma, per essere sottoposti alle analisi e agli studi necessari, nonché al restauro.

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