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Aggiornamenti sull'incendio della Grenfell Tower a Londra

Rogo Grenfell Tower, commissione d’inchiesta: “Fatale l’ordine di restare dentro”

Secondo il rapporto degli esperti davanti alla commissione di inchiesta sul rogo di Londra costato la vita a 72 persone, l’ordine di restare in casa impartito ai residenti fu completamente sbagliato perché un’evacuazione tempestiva dell’edificio, entro mezz’ora dall’allarme, avrebbe permesso di salvare molte vite.
A cura di Antonio Palma
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Le istruzioni di restare barricati in casa fornite a chi era nel palazzo già avvolto dalle fiamme sono una delle cause principali per cui il devastante incendio della Grenfell Tower di Londra è costato la vita a ben 72 persone tra cui i due fidanzati italiani Gloria Trevisan e Marco Gottardi. È quanto ha ricostruito dati alla mano, a quasi un anno dal drammatico evento, un rapporto illustrato dall'esperta  di sicurezza antincendio Barbara Lane davanti alla commissione d'inchiesta istituita dal governo britannico per fare luce sulla  catastrofe dopo le polemiche sulla mancata sicurezza nell'edificio. Proprio quest'ultima, come ricostruito anche  dalle indagini della polizia britannica, ha avuto un ruolo rilevante nella tragedia essendo alla base anche della serie di direttive sbagliate fornite ai residenti, concause del dramma che si è consumato il 14 giugno 2017

Anche la disposizione di restare barricati all’interno, prevista dalle istruzioni anti-incendio fissate dagli amministratori per gli inquilini del grattacielo, era fondata su valutazioni della tenuta delle porte ignifughe rivelatesi però gravemente fallaci. Quell'ordine fu "in effetti un errore", ha spiegato Lane, inaugurando l'ultima fase delle udienze della commissione che ha già ascoltato le testimonianze di sopravvissuti e familiari nelle scorse settimane. "Un'evacuazione tempestiva dell'edificio, entro mezz'ora dall'allarme, sarebbe stata necessaria e molto più appropriata alla luce del rapido diffondersi della fiamme", ha proseguito l'esperta, pur ammettendo che "non era una decisione facile da prendere" in quel momento. considerazioni condivise dal rapporto di un altro esperto secondo il quale il consiglio “di restare all’interno” era appropriato solo nella prima fase dell’incendio, prima che i pannelli di rivestimento esterni prendessero fuoco.

A permettere che le fiamme  si propagassero così velocemente e distruttivamente quindi una serie di errori figli di quella che gli esperti hanno definito una “cultura della non conformità" alle norme antincendio  come l'ascensore d’emergenza rotto, il sistema anti-incendio non adeguato, il rivestimento ignifugo erroneamente installato e l'uso di materiali combustibili nell’edificio. Il rapporto dell’esperta punta il dito anche nei confronti delle autorità locali che non si sarebbero preoccupate di indagare sul potenziale rischio di incendio rappresentato dai materiali di rivestimento del palazzo di 24 piani. “Non ho ancora trovato prove del fatto che membri del team di progettazione o del team di costruzione abbiano accertato l’efficienza in termini anti-incendio dei materiali di rivestimento”, ha scritto Lane, aggiungendo “Non ho trovato alcuna prova del fatto che il personale del Building Control sia stato informato e non ci sarebbe “alcuna prova” che il sistema antincendio ad acqua sia stato testato

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