Rogo Città della Scienza: un complice all’interno della struttura?

Una delle ipotesi relative alle indagini sul rogo di Città della scienza, mentre è sempre più accreditata la pista dell’incendio doloso, sarebbe quella che fa riferimento a un basista all’interno del polo napoletano o comunque all’appoggio decisivo di qualcuno dal di dentro. Qualcuno che ha saputo contribuire, forse con la raccolta di informazioni necessarie per predisporre il piano, a far scatenare quell’incendio che in pochi minuti ha distrutto quattro dei sei capannoni della Città della scienza. Con il passare dei giorni gli investigatori sono inoltre sempre più convinti che siano state mani esperte ad agire lunedì sera. Qualcuno che ha saputo muoversi col massimo della disinvoltura.

Si attendono gli esiti della scientifica – Una convinzione che nasce dalla ricostruzione di quanto avvenuto nei minuti durante i quali si è scatenato l’inferno di Bagnoli. Vengono così ricostruite tutte le fasi dell’accaduto, dai momenti che hanno portato alla scoperta delle fiamme, mentre sfilano i primi testimoni. L’ipotesi di un appoggio “interno” è avvalorata anche dal fatto che, secondo quanto è emerso dalle prime verifiche, che i punti di innesco erano più di uno. Almeno sei o forse anche il doppio. Valutazioni che proseguono mentre si attendono i primi risultati delle analisi effettuate sui campioni prelevati nell’area del disastro.