Città della Scienza, si indaga sul rogo doloso: in corso analisi della scientifica

L'incendio che ha raso al suolo la Città della Scienza di Napoli non ha ancora né una spiegazione, né un eventuale movente e dunque nemmeno un colpevole anche se la pista dell'atto doloso appare quella più probabile. A confermarlo anche il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Colangelo, che insieme  all'aggiunto Melillo oggi ha incontrato il ministro della giustizia Severino nei locali non distrutti dalle fiamme di Citta' della Scienza. Al momento l'ipotesi di reato "è quella di incendio doloso" anche se"per non trascurare alcun aspetto, seguiamo tutte le piste" ha detto Colangelo ai giornalisti precisando però che al vaglio degli inquirenti ci sono una serie di elementi che nei prossimi giorni "consentiranno di indirizzare le indagini su una direzione più precisa”.

Campioni inviati a Roma per essere analizzati – Gli investigatori che stanno esaminando punto per punto la scena del disastro infatti hanno già acquisito una serie di campioni in numerosi punti di tutta l'area che sono stati trasmessi ai laboratori centrali della polizia scientifica per essere analizzati. I tamponi prelevati ieri nel pomeriggio e in nottata sulle macerie di Città della Scienza dovrebbero chiarire una volta per tutte se l'origine dell'incendio sia stata dolosa e dunque se siano stati utilizzati acceleratori di innesco. Intanto i Vigili del Fuoco presenziano sempre l'area pronti ad intervenire su ogni nuovo principio di focolaio che si sprigiona dalle travi di legno non completamente bruciate, ma anche per la messa in sicurezza delle strutture distrutte dal fuoco.