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Rivoluzione Oms, le donne hanno diritto a soffrire meno durante il parto: sì all’epidurale

Nelle nuove linee guida dell’Oms per il parto anche il diritto per la partoriente alla gestione del dolore nel parto naturale con il ricorso all’epidurale.
A cura di A. P.
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Tutte le donne hanno il diritto ad un'esperienza positiva di parto e per questo spetta a loro in ultima istanza la parola definitiva su alcune scelte fondamentali prima di mettere al mondo il bimbo, compresa la gestione del dolore. Con questa tesi, l'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità, ha stabilito, mettendolo nero su bianco, il diritto all'epidurale per le partorienti. La massima autorità sanitaria a livello mondiale, infatti, ha appena pubblicato un documento ufficiale in cui vengono lanciate le nuove linee guida per stabilire gli standard di assistenza sanitaria per le donne incinte.

Il documento comprende 56 raccomandazioni basate su prove scientifiche che stabiliscono quali cure e meccanismi sono necessari durante il travaglio e subito dopo per la donna e il suo bambino. Questi includono non solo aspetti medici ma anche psicologici come ad esempio avere un compagno a scelta durante il travaglio e il parto; avere cure rispettose e buona comunicazione tra donne e operatori sanitari; essere tutelate da privacy e riservatezza ma soprattutto per le donne avere la possibilità di prendere decisioni in merito alla gestione del dolore e al parto naturale.

Indicazioni considerate una rivoluzione da chi si batte da anni per l'analgesia durante il travaglio ma si è sempre scontrato con un visione conservatrice su questo aspetto. Una cosa particolarmente vera in Italia dove l'epidurale, che è una forma di anestesia locale che consente di controllare il dolore durante il parto naturale pur restando coscienti, è poco consigliata e quindi poco  praticata. Il nostro Paese infatti è l'ultimo nella classifica tra i Paesi occidentali nella diffusione di tale pratica:  solo un quinto delle donne che partoriscono in Italia chiedono l'epidurale. A pesare su questo dato ovviamente anche  la scarsità di mezzi e personale negli ospedali visto che servirebbe un anestesista in servizio costante nelle sale parto.

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