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Rimini: poliziotti rubavano il denaro a ladri e spacciatori. Arrestati

Tre vigili -membri del nucleo di Polizia Ambientale di Rimini – sono stati arrestati: rubavano il denaro che trovavano a casa degli spacciatori durante le perquisizioni.
A cura di Davide Falcioni
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Tre dei quattro uomini arrestati
Tre dei quattro uomini arrestati

"Sceriffi senza legge": è questa la definizione che probabilmente più calza nei confronti di alcuni agenti del Nucleo Ambientale della polizia municipale di Rimini, un team composto da 12 professionisti diventati negli anni protagonisti di importanti operazioni, in particolare nei confronti di numerosi spacciatori che imperversavano in città. Ebbene, tre di questi agenti sono stati tratti in arresto ieri mattina a Rimini dalla Guardia di Finanza, mentre un quarto si trova in Messico in vacanza ma si sarebbe detto disposto a costituirsi. L’ordinanza cautelare riguarda Massimo Vaccarini, 63 anni, Guglielmo Parise, 57, Giacomo Cilio, 48, e Gilberto Guidi, 56. Altri cinque colleghi sono invece indagati. Per tutti le accuse sono decisamente gravi.

Secondo il sostituto procuratore di Rimini Davide Ercolani, alla testa del gruppo di inquirenti che ha condotto l'inchiesta, i vigili si sarebbero intascati il denaro che avrebbero dovuto porre sotto sequestro degli spacciatori, redigendo anche verbali falsi e facendo sparire fascicoli. Dopo aver scoperto di essere finiti sotto inchiesta, hanno fatto a pezzi la tappezzeria delle auto di servizio che utilizzavano alla ricerca di microspie che poi hanno trovato. L'inchiesta aveva preso il via nel 2016, quando i vigili erano andati a perquisire la casa di un pusher albanese trovando cocaina e marijuana, ma anche 1.400 euro che non avevano sequestrato perché era il salario della fidanzata dell’arrestato. Ma malgrado il verbale di restituzione redatto e firmato, di quel denaro non era stata trovata traccia, così come di un paio di occhiali firmati e di un portafoglio.

Dopo aver scoperto che il suo stipendio era sparito la ragazza albanese aveva sollevato un polverone rivolgendosi a un avvocato. Era stata la stessa Polizia municipale a segnalare il caso alla Procura, giudicandolo sospetto. La Guardia di Finanza aveva sentito decine di persone, detenuti e non, tutti extracomunitari che avevano avuto a che fare con i membri del nucleo di polizia ambientale: in molti avevano confermato che durante le perquisizioni sovente sparivano anche i loro soldi: in alcuni casi si trattava di 50 euro, in altri di migliaia di euro. L'inchiesta aveva dimostrato come i furti non fossero saltuari, bensì un vero e proprio sistema che non poteva che portare agli arresti di due giorni fa.

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