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Rimini: minimarket sul lungomare vende birra e vino con ritratti di Hitler e Mussolini

A denunciare la messa in vendita di oggetti ritraenti i due dittatori è stato il coordinamento antifascista di Rimini. Il sindaco: “Senza una legge nazionale abbiamo le mani legate”.
A cura di Davide Falcioni
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Lattine di birra con il ritratto di Hitler, bottiglie di vino con quello di Benito Mussolini: a venderli è un noto minimarker del lungomare di Rimini, da giorni al centro di aspre polemiche per le decisione di mettere in commercio oggetti che con ogni evidenza fanno l'apologia a due tra i più feroci dittatori del secolo scorso. A fotografare e denunciare il caso a prefettura, comune e carabinieri è stato il “Coordinamento Rimini antifascista”. Quello riminese non è il primo caso nella città rivierasca, dal momento che in passato altri episodi del genere avevano spinto il sindaco Andrea Gnassi ad intervenire affinché il Parlamento si occupasse di inasprire le pene previste per questo genere di reati. “Di segnalazioni come queste ne riceviamo almeno 5-6 ogni anno", ha commentato il primo cittadino. “Finché una nuova legge non sarà approvata tutti i tentativi di prefetture, procure e comuni possono in sostanza nulli. Naturalmente ci auguriamo che il nuovo parlamento riprenda in mano la legge proposta da Rimini in modo da dare a tutte le istituzioni gli strumenti per interventi con possibilità di successo. Se questo avvenisse il comune di Rimini sarebbe un secondo dopo a bussare alla porta di quegli esercizi che diffondono queste immagini vergognose per l’Italia intera”.

L’iniziativa di Gnassi ebbe origine dallo sdegno di due turisti statunitensi ebrei che, 3 anni fa, si imbatterono in effigi di Hitler e Mussolini proprio sugli scaffali di un Minimarket. E sempre un minimarket sta riproponendo gli stessi prodotti: "E' ripugnante”, ha commentato l’assessore alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad, “niente a che fare con l’offerta commerciale degna del nostro turismo. Di fatto come amministrazione comunale abbiamo le mani legate, ma faremo ulteriori approfondimenti riguardo questa specifica situazione. Faremo tutti gli approfondimenti del caso. Purtroppo come Comune non possiamo fare fughe in avanti, in assenza di una normativa nazionale adeguata, anche perché i Comuni che hanno provato a intervenire direttamente, senza un quadro di riferimento normativo più ampio, sono stati ‘castigati’ dai giudici a favore dei commercianti”.

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