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Riforme, Di Maio (M5S) chiede nuovo incontro a Renzi: “Vediamoci giovedì”

Il Movimento 5 Stelle invita il Governo a un nuovo incontro, dopo quello di mercoledì scorso, per discutere della legge elettorale: via twitter Luigi Di Maio ha chiesto a Matteo Renzi di vedersi giovedì: “Non c’è tempo da perdere e tanto da fare”.
A cura di Susanna Picone
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Il Movimento 5 Stelle ha chiesto, tramite il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, un nuovo incontro al premier Matteo Renzi per discutere della legge elettorale. Dopo quello di mercoledì scorso trasmesso in diretta streaming, questa mattina Di Maio ha invitato Renzi a fissare un nuovo appuntamento per giovedì prossimo. L’invito al dialogo sulla legge elettorale del Movimento 5 Stelle è arrivato via twitter: “Renzi non c’è tempo da perdere e tanto da fare. Noi siamo pronti. Incontriamoci giovedì per la legge elettorale”, così Di Maio, il cui invito è stato poi rilanciato dallo stesso leader dei 5 Stelle Beppe Grillo. Da parte del Movimento 5 Stelle c’è dunque la volontà di accelerare i tempi: la scorsa settimana il premier Renzi e i rappresentanti pentastellati avevano discusso del delicato tema delle riforme con il Governo che aveva chiesto la disponibilità a parlare su 5 punti. Il primo incontro si era chiuso con la promessa di una seconda manche. E la scorsa settimana era stato proprio il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio a chiedere un nuovo appuntamento dopo qualche giorno per discutere ancora delle riforme.

Pd, Orfini su riforme e legge elettorale

Della legge elettorale in queste ore ha parlato anche Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico intervenendo alla trasmissione televisiva Agorà su Rai 3: “Se dopo un anno e mezzo di lavoro qualcuno cambia idea e vuole discutere insieme a noi delle riforme siamo felicissimi. Naturalmente si parte dal lavoro fatto in questi anni”, così Orfini il quale ha anche aggiunto di preferire, sulla legge elettorale, i collegi alle preferenze. Per il Governo quella che inizia oggi dovrebbe essere una settimana chiave per le riforme, con il primo voto sugli emendamenti per il nuovo Senato in commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama.

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