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Riforma della scuola, le 8 domande del M5S al ministro Giannini

Il Movimento 5 Stelle rilancia le domande al ministro Giannini e preannuncia una nuova mobilitazione contro la riforma della scuola.
A cura di Redazione
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Come vi abbiamo raccontato, il Governo ha incassato il via libera definitivo al disegno di legge di riforma della scuola con il voto della Camera dei deputati. Una riforma molto contestata tanto dalle opposizioni parlamentari quanto da studenti e professori, che hanno intenzione di proseguire la mobilitazione contro “la buona scuola” di Renzi e Giannini. E proprio al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini si rivolgono ora i parlamentari del Movimento 5 Stelle, chiedendole di rispondere ad alcuni quesiti che saranno poi la base delle prossime iniziative che si intendono portare avanti tanto in Parlamento quanto nel Paese.

Nella lettura dei grillini, infatti, con questo provvedimento la scuola pubblica italiana è stata stravolta e l’unico che può intervenire a questo punto è il Capo dello Stato, che deve rifiutarsi di promulgare la legge ed inviarla nuovamente alle Camere. Ma la responsabilità dello “scempio” resta tutta della Giannini, cui si chiede di rispondere ad otto domande:

1) Perché non sono stati ascoltati gli insegnanti, gli studenti, le loro famiglie, che pure sulla scuola avevano tanto da dire?

2) Perché sono stati presi in giro i docenti precari, illusi di ottenere un contratto stabile prima delle elezioni di maggio e poi abbandonati al loro destino?

3) Perché non c'è stata una reale discussione parlamentare?

4) Il preside-manager sceglierà direttamente gli insegnanti, con tutte le pressioni e i condizionamenti che ne conseguono e il rischio clientelismo è sempre dietro l'angolo. Come possono beneficiarne gli studenti?

5) La chiamata diretta e l'organico dell'autonomia crea definitivamente insegnanti di serie A e di serie B. Perché calpestare in questo modo la loro dignità professionale?

6) L'ingresso dei finanziatori privati (school bonus) produrrà discriminazioni e disuguaglianze, con le scuole che potranno contare su maggiori finanziamenti e altre sempre più penalizzate, trascurando così i princìpi fondamentali su cui si basa il nostro Stato e la nostra Costituzione. Come verrà garantita a tutti i cittadini un'educazione di livello?

7) Più soldi alle scuole private paritarie: sgravi fiscali fino a 400 euro l'anno per ogni figlio iscritto in una scuola privata, per un totale di circa 70 milioni di euro solo per quest'anno, contro i princìpi dell'Art.33 della Carta costituzionale secondo cui "enti e privati hanno diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato". Perchè non vengono aiutate prima le scuole pubbliche in alcuni casi allo stato limite di dover chiedere agli studenti di portare la carta igienica da casa?

8) Il finto piano assunzioni: il precariato è una ferita che rimane aperte perché delle 100 mila assunzioni sbandierate dal governo, più della metà sono virtuali, cioè con decorrenza giuridica dall'anno scolastico, ma cattedre e stipendio rinviate a data da destinarsi. Come e quando verrà risolta la questione?

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