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Riforma della Giustizia, Orlando: “Divergenze nella maggioranza”

La strada della Riforma della Giustizia appare più difficile di quanto si credeva. Il ministro Orlando: “Sono emerse differenze di approccio anche sulle priorità di cui riferirò al Consiglio dei Ministri”.
A cura di D. F.
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UPDATE: In attesa del Consiglio dei Ministri di venerdì Matteo Renzi ha commentato le difficoltà emerse sulla riforma della giustizia e lo ha fatto – da par suo – su twitter. Intanto anche Forza Italia storce il naso e affida al Mattinale un commento: "La riforma ha contenuti che ci vedranno all'opposizione in maniera dura". I patti segreti sono quelli con l'Associazione nazionale magistrati, che fa finta di essere scontenta ma gongola, per la soddisfazione dei manettari, "Repubblica" in primis, ma non scherza neanche il ‘Corriere'". "Il Patto Ponzio. Ci sono elementi – si legge ancora- che fanno pensare a un ‘me ne lavo le mani', decida il popolo manettaro con il suo sinedrio di magistrati, intanto rinviamo a una legge delega, dove ci si può scrivere di tutto, e fa tutto il governo esautorando il Parlamento o quasi". "Il Patto Erode – continua il commento del Mattinale -. Si allunga la tortura dei processi senza fine, con la dilatazione della prescrizione. Si lascia perdere sulle intercettazioni e la loro pubblicazione, che invece di informare deformano e tagliano la testa alla reputazione della gente, che non c'entra o è innocente fino a prova contraria".

Il percorso della riforma della Giustizia potrebbe essere più tortuoso di quanto si pensava. Oltre al netto rifiuto a collaborare del Movimento 5 Stelle i mal di pancia iniziano a farsi sentire anche nella maggioranza e in Forza Italia, principale interlocutore del governo sul tema delle riforme. A esplicitare le difficoltà nel trovare una quadra è stato il ministro Andrea Orlando: "Sono emerse differenze di approccio anche sulle priorità di cui riferirò al Consiglio dei Ministri, mantenendo però l’obiettivo di portare in quella sede tutto il lavoro elaborato". Dall'incontro con i partiti, ha spiegato Orlando, è emersa "una condivisione sui singoli punti dell’insieme delle cose che porteremo in Consiglio dei Ministri", ma non è mancato uno scambio di vedute sulle modalità scelte per affrontare questi punti: "Un confronto utile – lo definisce il ministro – che ha migliorato alcune delle soluzioni". Nello specifico le divergenze dovrebbero riguardare intercettazioni e prescrizione.

Orlando: "Opinioni diverse su prescrizione e intercettazioni"

Orlando ha dichiarato che comunque tutto il lavoro fatto finora verrà portato in consiglio dei ministri: "Una parte riguarda il contrasto alla criminalità economica e il settore civile; l’aspetto ordinamentale del funzionamento della magistratura e una parte riguarda il processo penale. Su tutti questi punti andremo avanti – ha aggiunto – oggi anche con la condivisione che si è rafforzata sull’impianto generale della riforma e con sottolineature che credo debbano essere prese in considerazione e comunque apprezzate adeguatamente nella discussione al Consiglio dei Ministri". Il guardasigilli ha quindi spiegato che le divergenze maggiori in seno alla maggioranza sono quelle con il Nuovo Centrodestra e riguardano prescrizione e intercettazioni.

Nuovo Centrodestra e Forza Italia frenano

Nel partito di Angelino Alfano affermano: "È importante che la riforma della giustizia sia complessiva; cioè che a distanza di mesi non si torni su temi su cui i cittadini sentono parlare da vent’anni, senza concluderli mai. Ci siamo riservati di approfondire alcuni temi", ovvero la riforma della prescrizione e le limitazioni che si intendono introdurre in materia di impugnazione delle sentenze. In particolare l’Ncd chiede di riflettere sull’ipotesi di limitare il ricorso in Cassazione nel caso di doppia sentenza di condanna solo in presenza di una violazione di legge.

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