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Rifiuta le avance del suo padrone di casa, lui la butta dalla finestra: 43enne arrestato

La 23enne ha perso l’uso delle gambe, il 43enne accusato di tentato omicidio. L’uomo aveva cercato di far credere si trattasse di un tentativo di suicidio.
A cura di Antonio Palma
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Avrebbe fatto con insistenza delle avance alla ragazza 23enne che aveva affittato una stanza in casa sua ma davanti al rifiuto della giovane l'avrebbe aggredita, arrivando infine a spingerla dalla finestra del secondo piano del palazzo, provocandogli ferite gravissime. Con queste pesantissime accuse la polizia di Firenze ha arrestato nella mattinata di mercoledì un 43enne residente nel capoluogo toscano ma originario della Nigeria così come la vittima, una ragazza di 23 anni. Per lui il Gip da firmato un misura di custodia cautelare in carcere per il reato di tentato omicidio. I fatti contestati all'uomo risalgono alla sera del 26 luglio scorso quando la ragazza venne ritrovata riversa a terra sotto al palazzo. L'uomo, interrogato dalla polizia, disse che la giovane, aveva tentato di suicidarsi.

Il 43enne infatti aveva spiegato agli inquirenti che la giovane era molto nervosa per motivi economici e che lui aveva anche cercato di calmarla ma, dopo esser andato in un'altra stanza, questa si era buttata dalla finestra. Una versione che però durò il giro di 48 ore visto che la stessa ragazza, risvegliatasi dal coma, aveva negato il suicidio, accusando invece il 43enne. Da lì sono partite le indagini condotte dalla squadra mobile fiorentina e coordinate dalla pm di Firenze Concetta Gintoli, che oggi hanno portato all'arresto dell'uomo. Secondo l'accusa, alla base di tutto ci sono le avance dell'uomo che andavano avanti da tempo tanto da aver instaurato nell'abitazione un clima di vero e proprio stalking con assillanti richieste di natura sessuale anche in cambio di denaro.

Infine l'aggressione, giunta al culmine dell'ennesima discussione con la ragazza che rifiutava ogni approccio.  Secondo quanto ricostruito dalla polizia, infatti, quella sera l'uomo entrò nella stanza della giovane e iniziò a spogliarsi, chiedendole di avere un rapporto sessuale. Lei si rifiutò e iniziò a registrare la loro conversazione col cellulare, ma l'uomo se ne accorse, le prese il telefono e la aggredì. L'uomo avrebbe minacciato la ragazza con un'asta di metallo costringendola  a uscire dalla camera, poi l'avrebbe schiaffeggiata. Ad un certo punto, per sfuggirgli, la 23enne  avrebbe fatto alcuni passi all'indietro trovandosi con la schiena contro la finestra aperta. A questo punto lui non si sarebbe fermato e l'avrebbe spinta giù dal secondo piano, facendole fare un volo di circa nove metri. La giovane, soccorsa e trasportata in ospedale, ha perso l'uso delle gambe a seguito della caduta ma ha trovato il coraggio di raccontare tutto.

A carico dell'uomo anche una sua chiamata ai familiari in Nigeria. Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, infatti, dopo le rivelazioni della 23ene alla polizia, il 43enne chiamò i parenti, supplicandoli di rivolgersi a un santone per un rito vudù che inducesse la ragazza a ritrattare le sue dichiarazioni e a raccontare alla polizia di essersi buttata da sola nel tentativo di suicidarsi per problemi economici, come da lui stesso affermato quando era stato ascoltato in questura.

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