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Rifiuta la chemio e cura tumore con dieta e clisteri di caffè: muore a 67 anni

I medici le avevano già dato poche speranze di vita così lei ha rifiutato la chemioterapia che ormai riteneva un accanimento terapeutico e ha provato strade alternative contestate dalla medicina, spegnendosi in pochi mesi.
A cura di A. P.
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Quando i medici le hanno diagnosticato un devastante tumore alle ossa già in stato molto avanzato, prescrivendole le solite terapie a base di chemio ma dandole anche pochissime speranze di vita, lei ha deciso di dire no a quello che ormai riteneva un accanimento terapeutico, preferendo sperimentare una cura decisamente alternativa e non riconosciuta dalla medicina ufficiale a base di dieta specifica e clisteri di caffè. Nemmeno questo ovviamente è riuscita a salvarla e la 67enne Gemma Pin si è spenta nei giorni scorsi nella sua casa di Cison di Valmarino, in provincia di Treviso, circondata dalle persone a lei più care.

Tutto è iniziato nel giugno del 2017 quando, dopo un periodo di continui dolori articolari e una serie di esami clinici, i medici le hanno diagnosticato dieci tumori ossei, già in fase di metastasti. La 67enne Gemma, meglio nota agli amici con il titolo nobiliare di Baronessa Carapanza Coburgo Pin, a quel punto ha deciso di dire no alla chemioterapia, cercando di valutare metodi di cura alternativi. Come racconta la Tribuna di Treviso, a quel punto è entrata in contatto con il cosiddetto metodo “Gerson”, che propone di disintossicare il corpo dalle cellule malate attraverso una terapia nutrizionale e clisteri al caffè, e ha deciso di sperimentarlo.

Una decisione approvata dal marito e dagli altri familiari che dopo le prime settimana sembravano anche contenti dei risultati. "Gemma sembrava stare molto meglio: stava addirittura riprendendo peso" ha raccontato la nuora Dejana. Con il tempo, però, le dimensioni delle cellule tumorali sono aumentate e nessun aggiustamento della terapia in atto si è rivelato efficace. "Un ultimo tentativo si sarebbe potuto effettuare cercando di rimuovere la materia maligna mediante un intervento chirurgico. Percorso che avrebbe però reso necessario la disponibilità di un medico disposto a procedere secondo questa via non conforme alla medicina tradizionale, per cui andata in alto mare sul nascere" hanno raccontato sempre i familiari. Non potendo più lottare, Gemma alla fine si è arresa, trascorrendo le fasi finali della sua vita con una grande serenità interiore, attorniata come sempre dall'affetto dei familiari.

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