3 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ricercatori universitari precari a vita, solo 1 su 100 trova posto

L’Apri, associazione dei precari della ricerca, ha analizzato i dati attuali del ministero dell’università. In Italia appena un ricercatore su cento è destinato a trovare un posto fisso, mentre per il restante 90% è quasi impossibile.
A cura di Susanna Picone
3 CONDIVISIONI
Immagine

In Italia solo un ricercatore universitario precario su cento ha davanti a sé una possibilità vera di stabilizzazione, per gli altri 99 è invece quasi impossibile trovare un posto fisso. L’Apri, associazione dei precari della ricerca, ha analizzato i dati attuali del ministero dell’università. La statistica che emerge – ne scrive il quotidiano La Stampa – è impietosa. Dalla ricerca è emerso che esistono 2450 ricercatori a tempo determinato di tipo A, cioè quelli che hanno durata triennale, rinnovabili per altri due anni e poi si fermano lì. Ci sono poi 15.237 titolari di assegni di ricerca di vario tipo, quanti lavorano nelle facoltà come dei borsisti, dopo essersi procurati da soli i fondi per la loro attività. Anche loro non sono destinati a ottenere il posto fisso. E ci sono infine 224 ricercatori a tempo determinato di tipo B, con contratti di tre anni, gli unici che possono portare alla promozione a professore associato se, dopo tre anni, avranno conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale. A queste condizioni, secondo i calcoli dell’Apri, quasi 99 ricercatori su 100 usciranno dal sistema accademico. Numeri che scoraggerebbero anche il ricercatore universitario più brillante. Numeri tra l’altro peggiori rispetto al 2013, quando il dato era 96 su 100.

Politica non trova una soluzione – E di fronte a questa situazione la politica non sembra riuscire a trovare una soluzione. La riforma Gelmini avrebbe dovuto risolvere il precariato e aveva previsto che il 40% delle risorse degli atenei per il turnover sarebbe stato destinato per i posti destinati ai ricercatori. Poi il ministro Profumo ha imposto di creare un posto per ricercatore ogni nuovo professore ordinario per dare spazio ai giovani. Tuttavia, ora che stanno ripartendo i concorsi, la Conferenza dei rettori ha chiesto di abolire quest'ultima norma. Il governo Renzi ha ceduto: nella legge di stabilità si è esteso il vincolo rendendolo valido anche per i ricercatori di tipo A, quelli che non hanno speranze di trovare una sistemazione stabile nelle università.

3 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views