529 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Riccardo Muti compie 75 anni: i festeggiamenti del Maestro, all’insegna di Verdi

Oggi il Maestro Riccardo Muti spegne la sua 75° candelina. Una vita passata sui palcoscenici dei più grandi teatri del mondo, e con i giovani, con i quali ha scelto di festeggiare: con l’Italian Opera Academy, al suono de “La Traviata” di Verdi.
A cura di Federica D'Alfonso
529 CONDIVISIONI
Il Maestro Riccardo Muti
Il Maestro Riccardo Muti

La Philharmonia Orchestra di Londra, la Philadelphia Orchestra, i Berliner Philharmoniker e l'Orchestre National de France: la carriera di Riccardo Muti conta alcune delle direzioni d'orchestra più importanti e prestigiose del mondo, e l'elenco potrebbe continuare ancora a lungo. Il Maestro compie oggi 75 anni, e non solo in Italia si preparano da tempo eventi e concerti per celebrare il suo straordinario contributo alla cultura musicale internazionale. "Noi italiani abbiamo dimenticato che la musica non è solo intrattenimento, ma è una necessità dello spirito", afferma in più di un'occasione Muti: costantemente ha lavorato per oltre cinquant'anni, sopra e fuori dal palco, per far diventare la musica qualcosa in più del semplice repertorio musicale di un'orchestra. L'attenzione per le giovani generazioni, per l'eccellenza musicale e per una riflessione che è andata sempre oltre la mera interpretazione di uno spartito: tutto questo rivive, in occasione del 75° compleanno di Riccardo Muti.

Nato da madre “napoletanissima”, come lui stesso ha affermato più volte, nella città partenopea frequenta il Conservatorio di San Pietro a Majella, studiando con i Maestri Vincenzo Vitale e Jacopo Napoli. Ma subito, appena diplomato, inizia la sua carriera internazionale: già nel 1971 viene invitato da Herbert von Karajan sul podio del Festival di Salisburgo, inaugurando una felice consuetudine che lo ha portato, nel 2010, a festeggiare i quarant'anni di sodalizio con la manifestazione austriaca. Tant'è che, in occasione dei concerti di Riccardo Muti con i Wiener Philharmoniker i prossimi 13, 14 e 15 agosto 2016, il Festival di Salisburgo gli dedica la copertina del “Salzburg Festival”, perchè "il Festival senza di lui è inconcepibile". Stati Uniti, Francia, Serbia, Gerusalemme, Nairobi, fino ai "Musicians of Europe United", formazione costituita dalle prime parti delle più importanti orchestre europee: questo è solo un piccolo scorcio sulla vita e l'attività musicale del Maestro, che oggi torna a celebrarlo in occasione del suo compleanno.

L'Italian Opera Academy: il regalo di Muti ai giovani

Riccardo Muti ha scelto di passare il giorno del suo compleanno lavorando alla sua missione: trasmettere ai giovani ciò che ha appreso dai grandi del passato. Lo farà a Ravenna, in occasione della seconda edizione dell'Italian Opera Academy. Dopo il successo riscosso dalla prima edizione tenutasi nel 2015, dal 23 luglio fino al 5 agosto il Teatro Alighieri aprirà le porte ai giovani musicisti per una serie di lezioni su una delle opere più famose di Giuseppe Verdi, “La Traviata”. Un appuntamento eccezionalmente dedicato non solo ai giovani musicisti, ma anche al pubblico: chiunque desideri partecipare potrà assistere alle giornate di prove e al concerto di gala del 5 agosto, che avrà come protagonisti i direttori d'orchestra e i cantanti dell'Accademia 2016 presentati al pubblico dallo stesso Riccardo Muti.

“La cosa interessante è che tutte le prove non sono indirizzate solo agli allievi ma sono aperte al pubblico. È l'elemento più importante. Grazie alla traduzione simultanea ciò che insegnerò verrà trasmesso al pubblico che assisterà alla preparazione di un'opera", spiega lo stesso Muti sul suo sito ufficiale. Il Maestro è stato definito dal New York Times “The King of Verdi”, dunque la scelta per questa seconda edizione dell'Italian Opera Academy non poteva non ricadere sul celebre compositore: "Lui stesso si lamentava che ciò che scriveva non era spesso colto da direttori e cantanti, che la sua musica era urlata al vento… ci sono milioni di intenzioni musicali ed espressive che non vengono eseguite. Lo si esegue con poco rispetto delle sue indicazioni, estremamente severe e molto dettagliate".

E il suo sguardo, anche nel giorno del suo 75° compleanno, non poteva non essere rivolto verso i giovani musicisti: “ho avuto la fortuna di apprendere dall’incontro con grandi cantanti, grandi direttori d'orchestra, grandi solisti. Da giovanissimo ho avuto la possibilità di vedere i massimi interpreti all'opera. I giovani di oggi non hanno avuto la fortuna che abbiamo avuto noi di conoscere la parte finale di un glorioso passato.”

Il ritorno alla Scala di Milano: la mostra e il concerto

Riccardo Muti è stato direttore musicale della Scala di Milano dal 1986 al 2005, un periodo durante il quale il famoso palcoscenico italiano respira aria internazionale: oltre alla trilogia Mozart-Da Ponte e la tetralogia wagneriana, Muti porta in scena anche autori meno gettonati, come le pagine preziose del Settecento napoletano e le opere di Gluck, Cherubini, Spontini, fino a Poulenc con Les dialogues des Carmélites, solo per citarne alcuni. Eccezionale anche il suo contributo al repertorio verdiano; ha diretto Ernani, Nabucco, I Vespri Siciliani, La Traviata, Attila, Don Carlos, Falstaff, Rigoletto, Macbeth, La Forza del Destino, Il Trovatore, Otello, Aida, Un ballo in Maschera, i Due Foscari, I Masnadieri.

La sua direzione musicale è stata la più lunga nella storia dello storico teatro milanese, e dopo 12 anni il Maestro Muti torna alla Scala. Un ritorno in grande, con la direzione della della Chicago Symphony Orchestra: due appuntamenti, in programma il 20 e il 21 gennaio 2017, che vedono il ritorno del grande Maestro sul palco milanese dopo il discusso addio del 2005, e la terza presenza alla Scala dell'orchestra statunitense. Ma non solo: in occasione dei festeggiamenti per il suo 75° compleanno, il Museo Teatrale della Scala dedica a Muti anche una mostra: curata da Lorenzo Arruga, l'esposizione propone un incontro con l'uomo e il musicista. Si concentra sull'attività sinfonica, e quindi sul rapporto del Maestro con Mozart, Verdi, Wagner e il percorso tra riforma gluckiana, neoclassicismo e belcanto attraverso una suggestiva selezione di contributi audio e video arricchita da un corredo fotografico che ripercorre le numerosissime collaborazioni con cantanti, scenografi e registi.

529 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views