Renzi: “Senato approvi la legge per abolire i vitalizi così com’è. Grillo insegue Richetti”
Il segretario del Pd Matteo Renzi chiede ai senatori del suo partito di votare subito la legge Richetti sui vitalizi. La richiesta di Renzi è quella di votare la legge così “come è uscita dalla Camera per permetterne l’approvazione immediata”. L’ex presidente del Consiglio aggiunge ancora: “Sono stato accusato, anche da alcuni amici, di cedere così al populismo grillino. Per essere chiari: la proposta sui vitalizi noi l’abbiamo fatto nel 2011 alla Leopolda e Richetti è stato il primo politico a proporre il superamento dei vitalizi quando era ancora in consiglio regionale. Qualcosa è cambiato da allora, ma si può fare ancora uno sforzo”.
Renzi ricorda quindi che dal 2013 c’è in Parlamento “una legge che porta il nome” di Richetti e su cui – alla Camera – “persino i grillini hanno votato a favore”. “Non siamo noi a rincorrere Beppe Grillo, ma è Grillo che rincorre Richetti – sostiene ancora Renzi -. E sia detto da uno che non solo non ha il vitalizio, ma nemmeno indennità e immunità. Avvicinare le pensioni dei politici a quelli degli altri cittadini non è populismo: per me è buona politica. O no?”.
La replica di FdI e M5s: ‘Metta la fiducia’
A replicare a Renzi è, su Twitter, il deputato del MoVimento 5 Stelle Michele Dell’Orco: “Parla dei vitalizi ma allora perché giovedì scorso il Partito democratico ha votato contro la nostra proposta di esaminare la legge sui vitalizi prima di aprire la sessione di bilancio? Sono dei buffoni”. Giorgia Meloni, leader di FdI, chiede invece: “Renzi e il Pd, invece di mettere la fiducia sullo Ius Soli, la mettano per eliminare i vitalizi. Fratelli d'Italia dice no allo Ius Soli e sì all'abolizione dei privilegi”.
Un emendamento Pd contro la legge Richetti
Intanto anche nel Pd c’è chi è contrario alla legge sull’abolizione dei vitalizi in arrivo al Senato: un emendamento a prima firma del senatore Pd Ugo Sposetti rivoluziona la norma, cancellandone gran parte. La proposta prevede che vengano applicate a deputati e senatori le stesse regole seguite per gli europarlamentari. Con l’emendamento non ci sarebbe inoltre nessuna retroattività: le nuove norme si applicherebbero solo a partire dalla prossima legislatura. La proposta è firmata anche dai senatori Maran, Amati, Colucci, De Poli, Ferrara, Susta, Zeller e Mario Mauro.