Renzi: “Salvini gioca sulla paura. Vuole bloccare le ong, che portano solo il 10% dei migranti”

In diretta Facebook Matteo Renzi parla dalla stazione di Santa Maria Novella, prima di prendere il treno per Roma, diretto in Senato, dove si voterà oggi il documento di programmazione per il Bilancio, il Def: "Sarà un'ottima occasione per capire dove prenderanno i soldi gli amici della maggioranza per corrispondere alle promesse che hanno fatto: reddito di cittadinanza, flat tax. Io dico che non ci sarà nulla ma lo scopriremo solo vivendo e lo vedremo nel corso dell'attività parlamentare".

L'ex segretario del Pd, nel video di 5 minuti, affronta il tema delle politiche migratorie, e critica il "modello americano", fondato sulla paura: "Sono rimasto molto colpito da ciò che è accaduto in America dove 2000 bambini sono stati divisi alle frontiere delle loro mamme e dai papà. A me questa cosa strappa il cuore. A forza di giocare sulla paura della gente si arriva al punto in cui l'immigrazione diventa talmente un elemento di ansia e inquietudine tanto che si arriva a strappare i bambini dalle loro famiglie. Persino Melania Trump ha preso le distanze da questa pratica disumana. Vorrei che l'Italia non diventasse così. L'Italia della paura, dei censimenti razzisti, che gioca a fare la bulla nel Mediterraneo non ci portasse a quel modello americano che è bello per tante cose ma non per gestione dell'immigrazione. Non ci portasse al modello delle pistole in classe, dove la paura è l'unico elemento che tiene insieme una comunità". E poi difende l'operato delle organizzazioni non governative: "Ecco perché occorre fare chiarezza quando Salvini dice che bloccherà le ong, numeri alla mano, bisogna dire che rappresentano il 10% esagerando degli arrivi nel nostro Paese. La stragrande maggioranza degli approdi è fatta dalla Guardia costiera e dalla Marina militare realtà straordinarie a cui deve andare il nostro riconoscimento. Dunque è l'ennesima battaglia giocata sulla paura. Come si fa ad uscirne? investendo sulla cultura".

Renzi ha lanciato una petizione per difendere il bonus di 500 euro introdotto dal suo governo per i diciottenni: "La prima misura di questo governo qual è: tagliare i soldi alla cultura. Ma come si fa? Pensate a quanti giovani hanno speso soldi per acquistare un libro, andare ad una mostra o ad un concerto. Vi invito quindi a sottoscrivere la petizione su change.org per arrivare a 20 mila firme, ora siamo a 15 mila. Diamo un segnale forte di ribellione contro i tagli alla cultura". 

Il ministro della Cultura Alberto Bonisoli aveva dichiarato di voler eliminare la misura: "In alcuni casi era meglio spendere diversamente i soldi. Penso alla 18 App, i 500 euro in buoni da far spendere ai diciottenni. Vale 200 milioni… Meglio far venire la fame di cultura ai giovani, facendoli rinunciare a un paio di scarpe". Oggi, aggiustando il tiro ha detto di voler applicare dei correttivi: "la questione non si affronta certo con un ‘voucher una tantum' che sa di mossa elettorale, di mezzo propagandistico perché non ha nulla di strutturale che possa dare il segnale d'inversione di tendenza ed essere la radice sulla quale far crescere l'interesse dei nostri ragazzi verso la letteratura, il teatro, il cinema, la musica, la danza, l'arte, la storia e l'archeologia", ha spiegato oggi il titolare del Mibact.