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Renzi: “Problema del sud non è la mancanza di soldi, è la mancanza di politica”

Il Premier alla direzione Pd per discutere di sud: “Basta piagnisteo, risolviamo problemi, a settembre piano per il sud”
A cura di Antonio Palma
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"Non riapriamo la discussione se oggi i soldi sono troppi o troppo pochi perché il problema del sud oggi non è la mancanza dei soldi. È la mancanza della politica", lo ha affermato questo pomeriggio il Premier Matteo Renzi nel suo intervento alla Direzione Pd riunita proprio per discutere del Mezzogiorno e dei problemi del sud Italia. "Se il Sud è in difficoltà è inutile attribuirne la responsabilità a chi ha abbandonato il Sud. La retorica Sud abbandonato è auto assolutoria per una parte dei dirigenti del Mezzogiorno, è un elemento che concorre alla crisi del Sud" ha proseguito ancora Renzi alla presenza anche dei governatori del Meridione, da Vincenzo De Luca a Rosario Crocetta. "Nel quindicennio appena trascorso anche noi come centrosinistra siamo rimasti molto affascinati dalla questione settentrionale perché dovevamo inseguire il problema della Lega al Nord, perché non vincevamo al Nord neanche col gratta e vinci. E così siamo riusciti a recuperare una parte di Regioni, una parte no" ha poi proseguito Renzi , aggiungendo: "Il Pd deve domandarsi se in questi anni non abbiamo dato priorità alla questione settentrionale"

"Non c'è bisogno di trovare un colpevole ma una responsabile, che è il Pd. È ora di finirla di dire di chi è la colpa: l'hashtag di oggi è zerochiacchiere" ha insistito Renzi, ricordando: "C'è un elemento positivo straordinario delle ultime elezioni ; nel giro di un anno si è fatto filotto, il Pd governa in tutte le regioni del Sud". "Ora ciò che dobbiamo valorizzare è la diversità di aree, esistono i Sud, non il Sud. Ma sul racconto che proponiamo, se c'è un punto che è chiave è che i Sud che funzionano sono quasi sempre occultati e ignorati" ha proseguito il segretario Pd, proponendo: "Quando dico che bisogna rottamare il piagnisteo voglio dire che una volta denunciato ciò che non va, ti pagano per risolvere i problemi. Senza aggiungere noia su noia al cliché che al Sud tutto va male. È un elemento anti crescita per definizione". "Se qui dentro qualcuno immagina di utilizzare il Pd per strumentalizzare la discussione sul sud a fini interni commette un errore clamoroso, perché la principale opportunità che abbiamo e non si piega a fini correntizi: c'è un unico responsabile e si chiama Pd" ha poi dichiarato Renzi lanciando una frecciatina alla minoranza del partito.

"L'Italia è ripartita il Mezzogiorno no. Il Nord Italia ha dei numeri di crescita che sono oggettivi, reali, concreti. C'è una inversione di tendenza attesa da fin troppo tempo. Anche al Sud si vedono i primi dati positivi ma del tutto insufficienti" ha poi ammesso il segretario del Partito Democratico, sottolineando però che dalla direzione del partito non ci saranno "‘bombe o notizie ad effetto perché pensare di affrontare il tema del Mezzogiorno con una notizia ad effetto significa tradire un problema – ma anche una serie di opportunità – ben più complesso".

Renzi quindi ha tracciato una sorta di percorso a tappe che il Pd dovrebbe compiere per arrivare a stilare delle proposte concrete per il rilancio del sud Italia. "È particolarmente interessante poter fare una discussione sul tema del Sud anche se sono il primo ad avere la consapevolezza del fatto che nessuno di noi può oggi trarre delle conclusioni, anche se andassimo avanti ad libitum, perché questa tappa deve essere il primo appuntamento di una serie che porrei come metodo: si deve ascoltare, oggi iniziamo una discussione" ha annunciato infatti Renzi alla direzione Pd, aggiungendo: "Vi propongo di avere un secondo momento di approfondimento durante la festa nazionale dell'Unità o il 5 o il 6 settembre e poi, intorno al 15-16 settembre, alla ripresa dell'azione parlamentare ma prima della stabilità, il Pd vorrei che uscisse con un vero e proprio ‘masterplan' per il Sud, con una serie di proposte concrete frutto di questa nostra discussione ".

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