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Renzi: “PD farà liste molto larghe, pescheremo al centro, a sinistra e nella società civile”

Il segretario del Partito Democratico pensa già alla composizione delle liste per le politiche e aggiunge: “Questa è l’unica legge elettorale possibile”.
A cura di Redazione
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La giornata di oggi sarà probabilmente decisiva per l’approvazione della nuova legge elettorale, con il testo che approderà nell’Aula della Camera dei deputati, dove ci si prepara a una lunga battaglia sugli emendamenti. Sul piede di guerra i cosiddetti “piccoli partiti”, ovvero quelle forze politiche che potrebbero essere penalizzate dalla soglia di sbarramento al 5% e dalla struttura della scheda elettorale, che dovrebbe essere unica, senza la possibilità di optare per il voto disgiunto.

Alla vigilia di questo delicato passaggio ha parlato nuovamente il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, con l’ormai tradizionale eNews del lunedì. L’ex Presidente del Consiglio ha ribadito che il proporzionale non sarebbe stata la prima scelta del PD, ma che, pur di portare a casa il risultato finale, ci si è dovuti accontentare del modello tedesco, che mette d’accordo le principali forze politiche del Paese.

Scrive Renzi:

Ribadisco il concetto: gli stessi che ci hanno criticato per mesi sull'Italicum dicevano che bisognava fare una legge condivisa. Dopo il fallimento del referendum, ahimè, l'unica legge che può passare è una legge che veda il consenso dei principali partiti: Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Forza Italia e Lega Nord insieme a Sinistra Italiana hanno condiviso insieme le regole. Dovremmo essere tutti fieri per questo risultato nel metodo. Finalmente le regole scritte insieme!

Nel merito il sistema che è emerso è un proporzionale con lo sbarramento al 5%: il sistema tedesco. A me non piace, non è la mia legge elettorale. Ma l'alternativa, dopo la bocciatura del referendum, è un altro proporzionale solo con lo sbarramento al 3%. Nient'altro.

I numeri per un sistema maggioritario non ci sono: nemmeno se lo chiedono gli stessi commentatori che urlavano contro il ballottaggio e contro l'Italicum perché dava troppo potere con l'uomo solo al comando e che, invece, adesso inveiscono con la stessa passione contro il rischio del pareggio.

Non sono possibili altre leggi elettorali, purtroppo. Perché io, per creare un sistema dell'alternanza con meno poltrone, una sola camera a dare la fiducia, il ballottaggio, io ho fatto di tutto, dimissioni incluse. Adesso la realtà ci chiama.

Nella lettura di Renzi, per evitare le larghe intese “bisogna prendere tanti voti” e, sostanzialmente, rilanciare la logica del voto utile: “Ogni voto dato al PD andrà in questa direzione, ogni voto dato ai piccoli partitini aiuterà invece lo schema delle larghe intese”. In ogni caso, i democratici sono intenzionati ad ampliare il campo, al fine di raccogliere il massimo consenso possibile, ma senza ardite alchimie elettorali: “Il PD farà liste molto larghe, pescherà al centro e a sinistra, nell'associazionismo e nella società civile, non si chiuderà nei propri confini stretti. Parlerà agli italiani, con gli italiani”.

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