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Elezioni politiche 2018

Renzi: “Non faremo le primarie per scegliere chi candidare in parlamento alle prossime elezioni”

Ospite a Otto e Mezzo, il segretario del Pd Matteo Renzi ha dichiarato che i parlamentari da candidare nelle liste del partito alle prossime politiche non verranno scelti con le Primarie, come invece accadde nel 2013.
A cura di Charlotte Matteini
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Niente primarie per i parlamentari nel Partito Democratico. A dichiararlo è stato il segretario nazionale del Pd ospite a Otto e Mezzo. Durante l'intervista, Matteo Renzi ha spiegato che per decidere i parlamentari da candidare alle prossime elezioni politiche del 2018 non verranno effettuate le primarie, a differenza di quanto invece accadde nel 2013. "Bersani nel 2013 mise un terzo di candidati bloccati e due terzi scelti con le primarie. Sui collegi mettiamo i candidati per vincere", ha detto Renzi. Rispetto a un'ipotetica coalizione con Berlusconi, di cui negli ultimi mesi tanto si è vociferato, l'ex presidente del Consiglio ha dichiarato: "Penso proprio di no. Penso che, se passa il Rosatellum, chi prende il 36-40 per cento nei collegi vince tutto. Il Pd può arrivare al 40 per cento. Penso e spero che governeremo con una coalizione di centro sinistra".

Proseguendo, il segretario del Partito Democratico è tornato a commentare la polemica relativa alla mozione di sfiducia nei confronti del governatore di Bankitalia Ignazio Visco: "Stiamo discutendo da 48 ore di una cosa su cui tutti erano informati, da Ettore Rosato ad Anna Finocchiaro. Il presidente del Consiglio mi ha chiamato martedì pomeriggio per dirmi che secondo lui c'erano dei punti della mozione da cambiare. Se il governo vuole cambiare il governatore della Banca d'Italia lo farà. Ma il funzionamento della Banca d'Italia non è stato un granchè. Si può dire?Me lo domando anch'io perchè ci sia stata questa levata di scudi a favore di Visco. Mi sono chiesto: ma cosa ho toccato? Non so se sono poteri forti, ma tra stare coi cittadini o coi banchieri non ho dubbi. Se Gentiloni fosse al mio posto rispetterebbe la mia scelta da presidente del Consiglio così come io rispetterò sempre la sua scelta. Il presidente del Consiglio farà quello che crede ma non è lesa maestà pensare a un rinnovo".

Replicando alle accuse lanciate dall'ex presidente del Consiglio Mario Monti, Renzi ha evidenziato che "alcuni sono responsabili del disastro delle banche: per esempio Mario Monti. Mario Monti non è il responsabile di tutti ma le banche si potevano salvare in quei due anni lì, quando l'Italia disse che non avevamo bisogno di niente, mentre la Germania intervenne".

"Vorrei che gli italiani sapessero che il mio governo ha commissariato Banca Etruria, e ha commissariato il cda in cui sedeva il babbo di Maria Elena Boschi. Se volete parlare dei veri scandali ci sto. Ma non ho niente da rimproverarmi sul decreto delle popolari. Gli scandali sono altri. In questi anni il mio governo ha fatto quello che altri non hanno fatto. Il Pd è un partito di sinistra, o dovrebbe esserlo, e tra difendere gli incarichi a vita dei Governatori o i risparmi dei cittadini, difende i risparmi di cittadini", ha concluso.

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