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Renzi: “M5S reagisce alle inchieste sulle fake news gridando al complotto. Stanno messi male”

Replicando alle accuse mosse dal Movimento 5 Stelle in merito alle due inchieste sulle fake news realizzate dal New York Times e da Buzzfeed, Renzi ha dichiarato: “Davanti alle prove del New York Times, il blog di Beppe Grillo ha reagito con il consueto stile gridando al complotto, ovviamente complotto ‘degli amici di Renzi’. Stanno messi male, non c’è dubbio”.
A cura di Charlotte Matteini
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Prosegue il dibattito sulle fake news rilanciato dal segretario del Pd alla Leopolda. Nel corso della mattinata, il Movimento 5 Stelle ha accusato Matteo Renzi di essere di essere il regista occulto delle inchieste pubblicate dal New York Times e da Buzzfeed relative alla presunta rete di siti di disinformazione legati alla Lega Nord e al M5S. "Partiamo dai tempi, perché sono importanti. Il New York Times, considerato uno dei quotidiani più prestigiosi al mondo, e il sito di notizie Buzzfeed pubblicano, a distanza di tre giorni tra il 21 e il 24 novembre, due presunte inchieste giornalistiche, secondo le quali l’Italia sarà il prossimo obiettivo di una campagna di fake news. Nel mirino dei due quotidiani, ovviamente, non poteva che esserci il M5S. Le due inchieste arrivano, guarda il caso, alla vigilia della Leopolda di Matteo Renzi, quest'anno dedicata, guarda ancora il caso, proprio alle fake news. Entrambi i pezzi, apparentemente indipendenti, nascono però da una ricerca condotta da un tecnico del web non strettamente indipendente, Andrea Stroppa, che di fatti viene citato nei due articoli", si legge sul blog di Beppe Grillo.

In serata, il segretario del Pd ha replicato alle accuse del Movimento 5 Stelle sostenendo che i grillini abbiano reagito come di consueto gridando al complotto: "In questi giorni due articoli di grandi testate internazionali hanno posto il tema dell'inquinamento della campagna elettorale in Italia. Davanti alle prove del New York Times, il blog di Beppe Grillo ha reagito con il consueto stile gridando al complotto, ovviamente complotto ‘degli amici di Renzi'. Stanno messi male, non c'è dubbio. Noi non gridiamo al lupo. O alla potenza straniera. Non evochiamo la Russia o Trump. Non proponiamo leggi nuove da approvare in fine legislatura. Non evochiamo nemici immaginari. Diciamo semplicemente a chi vive di bufale e propaganda sul web che ci siamo stancati di essere presi in giro. Il problema non è il viaggio in Lamborghini o la foto ritoccata: è l'idea che il web possa diventare territorio di conquista per i falsari. Questo è inaccettabile. E non lo permetteremo. Perché il web è il luogo dove passano molto tempo i nostri figli e questa battaglia è per loro, non solo per la prossima campagna elettorale. Del resto abbiamo già visto i danni che si possono fare sui vaccini o – notizia di ieri – sull'anoressia". 

"La battaglia politica acquisisce invece più significato dopo che è emerso uno strano rapporto che lega adepti del Movimento Cinque Stelle a sostenitori di Salvini. Rapporto anche economico? Non tocca a noi dirlo. A noi basta solo una riflessione: chi vuole inquinare il dibattito politico ci troverà fermamente dalla parte della verità. Se gli altri partiti politici vogliono fare altrettanto non importa che gridino al complotto: basta che dimostrino la propria trasparenza. Sono in grado di farla? Me lo auguro, glielo auguro. Abbiamo già pagato prezzi altissimi agli spacciatori di bufale per far finta di nulla ancora. Di conseguenza ogni quindici giorni il PD presenterà alla stampa un proprio report sull'argomento. Ci saranno numeri e fatti e ognuno si farà una propria opinione. Nessuno di noi evoca Russiagate, nessuno di noi chiede leggi per la censura, nessuno di noi fa soldi sul web. Tutti noi chiediamo semplicemente di difendere la libertà degli elettori e dei nostri figli: semplice, no?", ha concluso Matteo Renzi.

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