1.125 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Renzi: “Il Pd ha portato l’Italia fuori dalla crisi. Alleanze a sinistra? Non metto veti”

Chiudendo la conferenza programmatica del Pd, il segretario Matteo Renzi ha aperto a un’eventuale alleanza elettorale a sinistra: “È evidente che la legge elettorale approvata impone le coalizioni. Io i veti non li metto, chiedo al Pd di non mettere i veti nei confronti di nessuno, di superare gli insulti che abbiamo ricevuto, perché non si vive di rancori”.
A cura di Charlotte Matteini
1.125 CONDIVISIONI
Immagine

Il Partito Democratico ha portato l'Italia fuori dalla crisi. Con queste parole il segretario del PD Matteo Renzi ha concluso la conferenza programmatica del Partito Democratico che si è svolta nel napoletano in questi giorni. "Chi ha portato l'Italia fuori dalla crisi ha un nome e cognome. Partito democratico. Lo stesso Pd che è pronto a lavorare con tutti a una coalizione, senza veti, ma anche senza rinunciare alle proprie idee", ha spiegato Renzi. "O c'è il viaggio, o non c'è futuro. Chi pensa di fermarsi nell'ambito delle proprie certezze, ha già perso. Chi dice che sono tutti uguali vuole farvi credere che la politica non serve, che tutti sono uguali e vi vogliono far credere a una tecnocrazia senz'anima", ha proseguito il segretario del Pd.

"Il Partito Democratico non è una società privata o un partito di plastica, ma un partito pronto ad andare tra la gente, per ascoltarne i problemi e toccarne da vicino le difficoltà. Noi siamo quelli che mentre gli altri continuano a insultarci non abbiamo paura di andare nel fondo del dolore della nostra società. A quelli che tutti giorni si lamentano dico ok, cambiamo quello che c'è da cambiare, ma rivendichiamo quanto fatto".

"Sottolineare i successi non deve apparire una manifestazione di arroganza, ma è un nostro dovere. Nel 2014 c'era chi voleva portare il Paese fuori dall'euro e chi lo ha portato fuori dalla crisi. Chi lo ha fatto si chiama Partito democratico, non altri. Dirlo non è arroganza ma consapevolezza di quel che abbiamo fatto. A chi ogni giorno dice di dimenticarcene rispondo: partiamo dall'orgoglio di ciò che siamo altrimenti non siamo seri verso la politica".

Riguardo eventuali future alleanze a sinistra, nel corso del suo intervento Renzi ha spiegato: "È evidente che la legge elettorale approvata impone le coalizioni. Io i veti non li metto, chiedo al Pd di non mettere i veti nei confronti di nessuno, di superare gli insulti che abbiamo ricevuto, perché non si vive di rancori. Per le prossime elezioni sono molto più importanti i voti, che i veti. Non possiamo permetterci di chiudere a un'alleanza al centro. E non possiamo chiudere a sinistra. Giochiamo pulito: più voti prende il Pd più lontane saranno le larghe intese. Meno voti prende il Pd meno sarà possibile scongiurare un governo di larghe intese".

"Noi siamo pronti a discutere e a ragionare insieme. Io credo che senza il Pd non ci sia la rivoluzione socialista, ma Salvini o Di Maio. Se c'è la volontà di discutere di contenuti, ci siamo. Non rinunciamo alle nostre idee". Proseguendo, riguardo l'uscita di Pietro Grasso dal gruppo parlamentare del Pd, Renzi ha dichiarato: "Ho vissuto con grande dolore che il presidente del Senato abbia lasciato il Pd e noi non facciamo polemiche con la seconda carica dello Stato, ma non è per noi condivisibile che la fiducia è un atto di violenza. Non possiamo accettare che si dica che un atto parlamentare è un atto di violenza. La fiducia non è un atto di violenza".

"Serve unità, non possiamo permetterci liti o baruffe. Abbiamo una responsabilita istituzionale, sapere che il Pd ha un compito enorme, scommettere su un modello che non è polemica tutti i giorni. Alle prossime elezioni il problema non è chi di noi sarà al governo, ma se ci saremo noi o ci saranno gli altri. L'unica cosa ce mi interessa è riportare il Pd al governo del Paese".

Infine, su Bankitalia e populisti Renzi evidenzia: "Non entro nelle dinamiche di questa settimana, perché siamo un Partito democratico, abbiamo discusso, le istituzioni hanno deciso e ieri abbiamo accolto Gentiloni con un abbraccio, oggi gli facciamo un applauso. Quella vicenda è chiusa, finita, Quando sento dire che certe prese di posizioni nostre sono ispirate dal populismo, lasciate che vi dica che l'unica alternativa al populismo è la politica. E ve lo dico partendo dalle banche e dai vitalizi. I populisti ti attacchino, mentre l'unica cosa che abbiamo salvato sono stati i conti correnti dei cittadini. Insistere nel dirlo è per me un elemento di libertà personale, un fatto personale di forza – non abbiamo scheletri nell'armadio. Opinionisti e commentatori che sembrano ignorare che per vent'anni c'è stato un conflitto di interessi e intrecci nella vigilanza bancaria. Io rivendico il diritto della signora che sta alle cucine della Festa dell'Unità di non sentirsi chiamare amica delle banche. Non è populismo, è politica. Lo stesso vale per i vitalizi, è Grillo che sta inseguendo Richetti. Io sono convinto che in Senato la legge verrà votata senza modifiche perché ne va della dignità del Pd. Sono i grillini che votano la legge Richetti".

1.125 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views