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Renzi: “Ho giurato sulla Costituzione, non sul vangelo”

Il Premier risponde alle critiche del monto cattolico sul ddl unioni civili: “Legge equilibrata, non tutti possono esultare. Io sono cattolico ma ho giurato sulla Costituzione”.
A cura di Antonio Palma
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"L'atteggiamento negativo di parte della chiesa era largamente atteso. Io sono cattolico ma ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo", così il premier Matteo Renzi ribatte alle accuse provenienti dal mondo cattolico italiano all'indomani dell'approvazione del ddl sulle unioni civili voluto fortemente dal suo governo. "Se sei convinto che una cosa sia giusta, la fai. E se dovrai pagare le conseguenze in termini elettorali, le pagherai. Le cose che dobbiamo fare le stiamo facendo, indipendentemente dal rischio di perdere consensi", ha proseguito il Presidente del consiglio intervistato da Bruno Vespa durante la registrazione della trasmissione tv Porta a Porta. "Il collegamento con il referendum costituzionale lo trovo strano, ma rispettabile", ha ricordato poi Renzi interpellato sulla minaccia, avanzata sempre da alcuni ambienti cattolici, di boicottare il referendum sulla riforma costituzionale come risposta alla nuova legge sulle unioni civili.

"Ogni volta sui diritti delle coppie dello stesso sesso si è fatta una legge che diventava un bellissimo oggetto di discussione elettorale ma non materia parlamentare. E invece adesso finalmente le cose si fanno. La legge è equilibrata, di compromesso, non tutti possono esultare", ha proseguito Renzi difendendo anche la decisione di porre la fiducia in Aula sulla legge perché "serve per verificare se si può andare più veloce in Parlamento ma anche un rischio: significa dire su questa cosa mi gioco la faccia del governo, perché se non funziona vado a casa".

Sul delicato tema della stepchild adoption, escluso dal ddl sulle unioni civili, ancora una volta Renzi ha ribadito che non c'erano margini di manovra in questa legislatura. "Se una legge sulle adozioni si fosse potuta fare in questa legislatura l'avremmo già fatta, vedremo se si potrà fare da qui al 2018. Ora è prematuro capire se i numeri ci sono o meno, in questo Parlamento finora non c'erano", ha dichiarato infatti il Premier, concludendo: "In generale mi piacerebbe deideologizzare il tema delle adozioni. Ci sono un sacco di bambini soli, un sacco di coppie eterosessuali che vorrebbero adottare ma hanno un sistema molto farraginoso di procedure, in cui spesso devi conoscere qualcuno e non è giusto. Mi piacerebbe discutere serenamente, riflettere per il bene del bambino. Ma ora valorizziamo quello che abbiamo fatto sulle unioni civili".

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