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Matteo Renzi: “Di Maio ci dà la colpa del calo del Pil? È la tragedia di un uomo ridicolo”

Matteo Renzi replica a Luigi Di Maio: “Da quando c’è il nuovo Governo l’Italia ha perso 76mila posti di lavoro e il Pil è per la seconda volta in negativo. Siamo in recessione. Chi vuol bene all’Italia sa che le scelte economiche di Salvini e Di Maio sono sbagliate. Stanno portando il Paese a sbattere”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Brutte, brutte notizie dall'economia italiana: era dal 2013 che non andavamo così male". Lo ha detto l'ex premier Matteo Renzi in un video su Facebook. Luigi Di Maio che accusa i governi precedenti e il Pd del calo del Pil e la conseguente recessione tecnica certificata dall'Istat è "la tragedia disperata di un uomo ridicolo" perché "con noi ci sono stati 14 trimestri di crescita e con loro immediatamente tutto si è bloccato", ha detto l'ex presidente del Consiglio, replicando al vicepremier pentastellato. Un risultato inevitabile visto che, spiega, "hanno cambiato le regole del mercato del lavoro, hanno creato sfiducia e hanno bloccato gli investimenti. Non facciamo polemiche perché l'Italia sta andando a sbattere. Fermiamoci", aggiunge.

"Da quando c'è il nuovo Governo – ha aggiunto l'ex segretario del Pd – l'Italia ha perso 76mila posti di lavoro (dati ufficiali ISTAT) e il Pil è per la seconda volta in negativo. Siamo in recessione. Chi vuol bene all'Italia sa che le scelte economiche di Salvini e Di Maio sono sbagliate. Con le nostre scelte quattordici trimestri di crescita, con le loro scelte subito recessione. Stanno portando il Paese a sbattere: cambiamo strada prima che sia troppo tardi". Renzi poi si è rivolto ai Cinque Stelle: "Aprite i cantieri della Tav, delle infrastrutture degli aeroporti e del passante di Bologna. Servono i cantieri per far salire il Pil. Non fate poi l'assunzione di 10mila ‘navigator', i forestali del terzo millennio, buttando soldi per il reddito di cittadinanza. Abbassate le tasse agli italiani: cambiate strada siete ancora in tempo". 

Oggi Luigi Di Maio era intervenuto in conferenza Stampa alla Camera: "I dati Istat testimoniamo una cosa fondamentale. Chi stava al Governo ci ha mentito. Non ci ha portato fuori dalla crisi. I dati Istat certificano il fallimento di un'intera classe politica che gli italiani hanno mandato a casa il 4 marzo".

"Qualche giorno fa il vice-premier Di Maio parlava di prossimo boom economico dell’Italia. Pochi minuti fa l'Istat ha certificato che l’Italia è in recessione: nel terzo trimestre 2018 il Pilè diminuito dello 0,1%, nel quarto dello 0,2%. In economia si definisce ‘recessione'. Ma il dato ancor peggiore è che la crescita già acquisita per il 2019 è -0,2%. Il governo invece ha basato la legge di Bilancio su una stima di crescita all’1%. Ci stanno portando a sbattere. Ecco perché hanno un disperato bisogno di parlare d’altro", ha attaccato Luigi Marattin, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera.

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