1.439 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Renzi alla Leopolda 6: “Se si votasse oggi, vinceremmo al primo turno”

L’atto finale della Leopolda 6, con il ministro Padoan e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
A cura di Redazione
1.439 CONDIVISIONI
Immagine

Ore 13:55 – Renzi chiude il suo intervento: "Se sono qui è merito vostro, o puntiamo in alto o abbiamo fallito. L'arte del rimando, del mediare a tutti i costi non è roba per noi, noi le cose le facciamo perché siamo certi che sia l'unico modo degno per chiamarci uomini. L'anno prossimo faremo mille Leopolde, perché andiamo al referendum sulle riforme e non possono bastare mille banchetti, ma bisogna andare a raccontare cosa stiamo facendo, schiodando le persone dall'indifferenza".

Ore 13:45 – Renzi difende la Boschi: "Nessuno faccia insinuazioni sul conto di persone perbene, la verità è più forte delle chiacchiere e nel nostro Governo non abbiamo mai fatto favoritismi. Chi pensa di strumentalizzare la morte delle persone mi fa schifo. Io firmerei nuovamente quel decreto e ricordo che la Merkel ha messo 247 miliardi di euro per salvare il sistema delle banche tedesche, in Italia sarebbe bastato un intervento dei Governi precedenti. Ma il sistema bancario italiano è più forte e solido di quello tedesco".

Ore 13:40 – "Abbiamo rottamato il complottismo, ovvero l'idea che se qualcosa non funziona è sempre colpa di qualcun altro", continua Renzi, ricordando la vicenda dell'avviso di garanzia del padre: "Si è sentito crollare il mondo addosso, noi gli abbiamo detto che non dubitavamo di noi e di avere pazienza. Dopo due richieste di archiviazione, è ancora indagato. Io sono fiero dei magistrati italiani e non dirò mai mezza parola sul modo in cui studiano le vicende. Ma non consentirò mai al titolo di un giornale di cambiarmi la giornata, e a chi pensa di farci innervosire dico solo che ‘non ci avrete", e saremo sempre consapevoli che nessuno può mettere in discussione la nostra possibilità di cambiare l'Italia". Da qui si collega a questione banche: "Quello che è accaduto negli ultimi 10 anni nelle banche italiane chiama in causa molte istituzioni, molti territori e qualche banca di partito (che è rimasta al verde), noi consideriamo dovere politico fare chiarezza e diciamo sì alla commissione d'inchiesta sulla questione. Noi non abbiamo nessuno scheletro nell'armadio".

Ore 13:30 – "Non siamo contro l'intervento militare a prescindere", dice Renzi sulla questione Isis, aggiungendo: "Le forze italiane sono in prima linea, ma non è dicendo ‘ora bombardo di qua, ora bombardo di là", che si risolve il problema. Nella lotta al terrorismo la questione culturale è centrale". Poi un ringraziamento alla famiglia Solesin, tra gli applausi della platea.

Ore 13:25 – "Se si votasse oggi sono sicuro che vinceremmo le elezioni al primo turno con un margine superiore a quello delle Elezioni Europee. Un leader vero non guarda ai sondaggi, ma li cambia. Se mi dicono che perdo un punto se vado a recuperare i cadaveri nel Mediterraneo, io non cambio idea, noi siamo l'Italia". Quanto alla procedura di infrazione aperta dall'Europa nei confronti dell'Italia sulla questione migranti, Renzi spiega: "Un problema per l'Europa, la Merkel disse ‘prima la solidarietà e poi la burocrazia', ma non può valere per un solo Paese. Noi dobbiamo essere un faro di civiltà".

Ore 13:20 – "Ora tocca al Sud", dice Renzi: "Abbiamo messo a posto Bagnoli, ci sono i soldi e c'è il commissario, sistemeremo la Salerno – Reggio Calabria, daremo risposte a Matera e alla Puglia, poi abbiamo presentato una legge per il credito di imposta al Sud. Al Mezzogiorno non manca la volontà di risollevarsi, e ci riusciremo, ma ora è il momento di dire basta con le chiacchiere".

Ore 13:10 – "Non si passa alla storia per aver recuperato i ritardi di quelli di prima, non abbiamo fatto ancora nulla, il bello deve ancora venire", continua Renzi, che rivendica l'atteggiamento di questi mesi: "Non ci hanno dato una chance, ce la siamo presi. Non ci hanno costruito su un blog, ora possiamo immaginare cosa vogliamo per i prossimi 20 anni […] Bisogna passare dal tempo dell'invidia al tempo dell'ammirazione […] In questi anni abbiamo chiamato tanta gente perbene a raccontarci cosa ha fatto per l'Italia, lontana dal disfattismo e dalla rassegnazione. Io sono orgoglioso di chi per tanti anni si è spaccato la schiena per portare a casa dei risultati".

Immagine

Ore 13:05 – "Non c'è solo il fattore C, ma un lavoro che funziona. Se la disoccupazione diminuisce, possiamo dire che è merito del Jobs Act ed esserne contenti, invece di avere sempre la faccia contrita e rassegnata. Certo, alcune cose non le abbiamo fatte bene, tipo coinvolgere di più il mondo nella scuola nella riforma e dobbiamo ancora lavorare. Ma quello che abbiamo fatto ad esempio col bonus per i professori è importante, e certamente non è una mancia, ma una cosa giusta. Allo stesso modo, con il bonus ai 18enni non sto cercando di comprarmi il consenso, chi lo dice non conosce i nostri ragazzi, che certamente non si fanno abbindolare".

Ore 13:00 – Tra le tante "vittorie" del Governo, Renzi ne ricorda uno "fondamentale" per il Paese, l'elezione di "quel galantuomo di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica". Poi un passaggio sulle cose fatte dal Governo: "Le intuizioni che erano ai tavoli gli scorsi anni, ora si stanno realizzando. Se l'Imu non ci sarà più bisogna ringraziare l'intuizione sul rientro dei capitali, ecco, mettendo in pratica i sogni i risultati arrivano". Sugli 80 euro, ripete: "Quelli che sono pieni di soldi hanno detto che era una mancia elettorale, ma quando le persone hanno cominciato a spendere gli 80 euro per la prima volta i consumi in Italia sono cresciuti".

Ore 12:50 – Comincia l'intervento dal palco di Matteo Renzi, con un ringraziamento ai volontari e agli attivisti che hanno contribuito alla realizzazione della Leopolda: "In questi ultimi 6 anni abbiamo rovesciato il sistema politico più gerontocratico che aveva l'Europa, abbiamo dato stabilità al nostro Paese, abbiamo portato il PD a essere il partito politico più votato d'Europa". Poi un affondo: "Chi gli anni scorsi ci diceva che non mettevamo le bandiere del PD alla Leopolda, ora se ne è andato dal partito, noi la bandiera l'abbiamo nel cuore". Ora però, aggiunge, "c'è bisogno di un salto in avanti, senza dimenticare il grande insegnamento che arriva da qui e cioè che le cose in Italia possano cambiare e che la rassegnazione è stata mandata in cantina una volta e per sempre".

Ore 11:30 – Sul palco della Leopolda il ministro Pier Carlo Padoan, che risponde al question time dei partecipanti. "Tutte le tasse che calano aiutano la crescita", ha spiegato il ministro dell'Economia, "ma noi stiamo agendo soprattutto su quelle sul lavoro, che aiutano aziende e occupati", poi un messaggio chiaro: "Alla fine della storia, la politica economica deve servire a creare posti di lavoro. Noi abbiamo creato almeno 150mila posti di lavoro, lo abbiamo fatto con il Jobs Act, che rende anche migliori le condizioni di lavoro e cambia le aspettative di imprese, famiglie e lavoratori". Sulle banche, ripete: "Il sistema bancario italiano è solido, ha superato la crisi senza gli aiuti pubblici. Le nostre banche sono solide e sono la spina dorsale dell'economia. Detto ciò, ci sono responsabilità diffuse che vanno chiarite e valutate caso per caso, prenderemo dei provvedimenti per evitare che queste cose possano succedere di nuovo".

Giornata conclusiva alla stazione Leopolda di Firenze, con l'atteso intervento finale del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Dopo la lunga giornata di ieri, con il "question time" per i ministri Poletti, Gentiloni, Pinotti, Giannini, Madia, Delrio e Boschi oggi tocca al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e soprattutto a Matteo Renzi. Il programma prevede anche una serie di interventi dal palco, con spazio riservato a parlamentari e dirigenti del PD, ma anche a imprenditori, cittadini e personaggi della "società civile" (lo schema resterà sostanzialmente immutato rispetto agli anni passati, con tempi contingentati per i singoli interventi, che saranno poi intervallati da video e "intermezzi musicali"). Il tutto dovrebbe concludersi entro le 13:30, con il "riassunto" di Renzi che dal palco proverà a tirare le somme della discussione di questi giorni, toccando probabilmente anche alcuni argomenti su cui i relatori di questi giorni hanno sorvolato (il "salva banche" e le manovre in vista delle imminenti elezioni comunali nelle maggiori città italiane).

Molto stringenti, come prevedibile, i controlli all'ingresso della stazione Leopolda, mentre sono annunciate una serie di contromanifestazioni, che si terranno all'esterno della struttura. Dalle prime ore del mattino, un gruppo di "risparmiatori truffati dal salva banche" sta contestando il provvedimento del Governo, con un volantinaggio a pochi metri dall'ingresso. Per le 10:30 è previsto invece un sit in delle famiglie arcobaleno (la cui Presidente parlerà dal palco della kermesse), che chiedono maggiore attenzione sul tema delle unioni civili, della stepchild adoption e in generale dei diritti civili. A qualche centinaio di metri dall'evento renziano, invece, sarà bloccato da un cordone di polizia il corteo di antagonisti (ieri si è registrato qualche momento di tensione nelle strade adiacenti la Stazione Leopolda).

Pochi minuti fa anche la protesta dei familiari delle vittime dell'incidente di Viareggio:

Immagine
1.439 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views