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Renzi: “C’è un’Italia di cui essere orgogliosi, ma non è quella delle polemiche”

“C’è un’Italia di cui essere orgogliosi, insomma. E non è l’Italietta delle polemiche di parte della politica o della comunicazione, vecchia e nuova”. Così Matteo Renzi dal Cile.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui il Presidente della Repubblica dà il via libera al ddl stabilità 2016, Matteo Renzi fa un primo bilancio del suo viaggio in Cile, affidandolo a un lungo post pubblicato sul suo profilo facebook. Una sorta di “diario di bordo”, come lo chiama lui stesso, che parte dalle constatazioni seguite ai primi incontri ufficiali, a partire da quello con Michelle Bachelet, “con cui abbiamo discusso a lungo dei principali dossier su Europa, Sudamerica, crisi delle materie prime, battaglie in sede ONU per le donne e abbiamo siglato accordi significativi a partire da quelli sulla doppia imposizione fiscale, sull'agenda energetica, sulla presenza di Banca Prossima in Cile”.

Una delle tappe fondamentali del viaggio resta però la visita alla comunità italiana in Cile e alle aziende del Belpaese che operano sul territorio cileno. Spiega Renzi: “La bella comunità italiana in Cile, variegata e sparsa in un Paese lungo oltre quattromila chilometri, ci ha accolti in ambasciata insieme alle principali aziende italiane presenti. Da Astaldi impegnata in aeroporto, ospedali, miniere fino a Atlantia (il gruppo Autostrade per l'Italia) che gestisce alcune delle arterie principali del Paese con una tecnica totalmente informatizzata e guidata dalla tecnologia. Al punto che il pedaggio non solo si paga per via telematica, ma addirittura le tariffe cambiano a seconda dell'ora di punta o meno.”

Una delle aziende che “fa la differenza in Cile” è, nella lettura di Renzi, Enel che rappresenta “un valore”, sul fronte dell’innovazione, delle rinnovabili e sul progetto del contatore elettronico. Ma la considerazione finale è riservata allo spirito del nostro Paese: “C'è un'Italia di cui essere orgogliosi, insomma. E non è l'Italietta delle polemiche di parte della politica o della comunicazione, vecchia e nuova. E l'Italia che è rispettata per il carico di civiltà che rappresenta e per la voglia di futuro che esprime. […] Penso a quanto grande sia il nostro Paese. E quanto possiamo e dobbiamo fare per restituire agli italiani non tanto qualità – che già è presente in abbondanza – ma fiducia e consapevolezza.”

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