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Renzi: “Berlusconi ha già governato e ha fallito. Il milione di posti di lavoro l’abbiamo creato noi”

Nel corso di un’intervista concessa a Radio Capital, Matteo Renzi ha attaccato Silvio Berlusconi: “Non so come possa Berlusconi negare la realtà dei fatti. Dal 2008 al 2011 con il governo di Berlusconi e della Lega l’Italia ha vissuto una crisi devastante. Il milione di posti di lavoro promessi da lui, lo abbiamo realizzato noi. Berlusconi alla prova del governo ha fallito”,
A cura di Charlotte Matteini
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Berlusconi? Ha fallito. A dichiararlo, durante un'intervista concessa a Radio Capital, è il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, replicando ad alcune affermazioni del leader di Forza Italia. "Silvio Berlusconi ha avuto la possibilità di governare il Paese e ha fallito. Durante il suo governo tante promesse, ma per realizzarle c'è voluto il Pd. Gli altri partiti dicono che l'innovazione brucerà posti di lavoro, ma l'innovazione è anche un fattore positivo. L'Italia è un po' indietro in questo. Bisogna immaginare la dinamica del lavoro nei prossimi decenni. Per avere più soldi in busta paga, è inutile fare gli schifiltosi. Da quattro anni migliaia di persone prendono 80 euro. Mentre gli altri hanno solo parlato, noi abbiamo fatto un passo in avanti. L'Istat dice che c'è un milione di persone in più che lavora", ha dichiarato Renzi.

"Il Jobs Act ha dato la spinta alla ripartenza, ma non è sufficiente. Sono tutti bravi a fare promesse con numeri mirabolanti, Silvio Berlusconi con a fianco la Lega che stava nel governo dello spread ci ha portato a un passo dalla bancarotta. Non so come possa Berlusconi negare la realtà dei fatti. Non ho mai detto che è un pericolo per la democrazia, ma dal 2008 al 2011 con il governo di Berlusconi e della Lega l'Italia ha vissuto una crisi devastante. Il milione di posti di lavoro promessi da lui, lo abbiamo realizzato noi. Berlusconi alla prova del governo ha fallito", ha puntualizzato il segretario del Pd.

"Il problema non sono le tipologie contrattuali o l'articolo 18, ma come creare una rete di protezione per cui se perdi il lavoro, ti fai la formazione e poi quando arriva una proposta di lavoro la accetti, non devi stare a casa. Noi siamo quelli che dobbiamo dire ai nostri ragazzi che ‘bisogna provarci': non solo in politica, ma anche nelle aziende. Dobbiamo fare di più per chi ha voglia di mettersi in gioco. Non solo per i ragazzi, ma anche per chi ha 54 anni. Noi oggi possiamo porci il problema delle nuove garanzie perché siamo ripartiti", ha spiegato Renzi, replicando inoltre alla promessa di abolire il Jobs Act avanzata da Silvio Berlusconi: "Sarà contento il Nordest, il mondo produttivo, vorrei vedere che ne pensano gli imprenditori di tornare al mondo del lavoro del passato".

Affrontando il tema dell'aiuto alle famiglie, Renzi ha dichiarato: "Ci sono tre ipotesi in campo sul sostegno alla famiglia: il modello francese di quoziente familiare, l'assegno familiare generale e infine quello indirizzato ai singoli minori. L'obiettivo è quello di mettere più soldi nelle tasche delle famiglie. Quanto all'Irpef, l'obiettivo di ridurre le aliquote Irpef esiste ancora, ma non è giusto fare la flat tax. Se Berlusconi fa passare la flat tax, lui, il milionario, risparmia un sacco di quattrini. Ma perché l'operaio dell'Ilva deve pagare le stesse tasse che paga lui? Cinque aliquote sono troppe, ma una è poca".

Riguardo la ventilata ipotesi dell'abolizione del Canone Rai, Renzi ha confermato la proposta anticipata da La Repubblica. Rispondendo a una domanda del conduttore Massimo Giannini, Renzi ha infatti chiarito di essere per l'abolizione del Canone Rai. "Dopo aver messo il canone in bolletta ora volete eliminarlo?", ha chiesto Giannini. "Assolutamente sì. A me serve la questione del canone per stanare Silvio Berlusconi e Beppe Grillo su un altro tema, quello dell'evasione fiscale. Noi diciamo che se pagano tutti si paga meno, e il canone è un simbolo da questo punto di vista. Grillo e Berlusconi, invece, hanno una relazione complicata con l'evasione fiscale…".

Infine, per quanto riguarda un ipotetico futuro governo di larghe intese, Renzi è tornato a ribadire di non avere alcuna intenzione di governare con Berlusconi: "Rivendico il tentativo istituzionale di fare riforme insieme. Le riforme fatte insieme erano fatte in accordo. L'accordo si basava sull'impegno di una trasformazione istituzionale. Escludo assolutamente un governo di larghe intese con l'ex Cavaliere. Voglio dire ai cittadini che più voteranno Pd e centrosinistra, più lo spettro e il rischio delle larghe intese si allontanerà".

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