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Renzi: Berlusconi è più altalenante dello spread

Il sindaco di Firenze liquida con una battuta il ritorno di Berlusconi e si propone come l’unico in grado di scardinare il vecchio sistema politico.
A cura di Antonio Palma
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Renzi: Berlusconi è più altalenante dello spread

"Ormai siamo alle candidature a targhe alterne", con queste parole Matteo Renzi ha commentato oggi in un'intervista a Skytg24 le dichiarazioni rilasciate sabato da Silvio Berlusconi, che dopo il passo indietro ha annunciato il ritorno in corsa per le prossime elezioni politiche. "Berlusconi è più altalenante dello spread" ha continuato il sindaco di Firenze, per il quale ora è arrivato il momento di lasciarselo alle spalle e di parlare di altro. "Dopo 18 anni di berlusconismo questo Paese ha bisogno di parlare d'altro" ha detto Renzi, auspicando che le prossime primarie del centrosinistra diventino appunto un'occasione per parlare "dei problemi concreti del Paese, altrimenti ricadiamo negli errori del passato". Del resto ha spiegato il sindaco di Firenze "si va avanti da trent'anni con le stesse idee, e noi siamo stati gli unici a dire anche nel nostro partito che il re era nudo".

Le Primarie e la rottamazione dei vecchi leader – E parlando proprio di primarie del centrosinistra Renzi attacca nuovamente la vecchia leadership del partito ricordando che la sua candidatura "è l'unica che potrebbe scardinare un blocco del sistema". Che ci sia un blocco del sistema secondo il sindaco di Firenze "al di là degli aspetti tecnici è evidente", anche se secondo lui il programma pubblicato dal suo gruppo sta suscitando interesse in tutta Italia. Avanti dunque con la rottamazione dei vecchi leader perché "un nuovo libro non si può scrivere con autori vecchi", e nessun accordo con gli altri candidati del partito in quanto "non è che se vinco io devo dare un ministero alla Bindi, uno a Fioroni eccetera".

Il rapporto tra politica e finanza – Renzi poi è tornato a parlare del rapporto tra finanza e politica che ha animato il dibattito nel centrosinistra in questi giorni spiegando che lui "ha un mutuo sulla prima casa e 19500 euro in banca", ma che "in un Paese che ha 80 miliardi di euro per il pagamento di interessi sul debito, non parlare con la finanza significa non pagare i dipendenti della pubblica amministrazione". Il sindaco di Firenze non nasconde di partire svantaggiato in queste primarie del centrosinistra soprattutto tra i suoi compagni di partito, ma punta di recuperare molti voti, "il 95% del gruppo dirigente del Pd sta contro di me e la nostra scommessa è dimostrare che la base Pd è con noi" ha concluso Renzi.

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