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Regione Piemonte: creato buco da 2,8 miliardi di euro in un solo anno (2012)

Lo ha scoperto la Corte dei Conti di Torino analizzando i bilanci. Responsabilità non solo della giunta guidata da Roberto Cota, ma anche di quella precedente del centrosinistra.
A cura di Davide Falcioni
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La Corte dei Conti di Torino ha passato al setaccio il bilancio della Regione Piemonte e scoperto un buco di oltre 2,8 miliardi di euro, realizzato in un solo anno, secondo Il Sole 24 Ore, "con una gestione finanziaria che fa a pugni con le regole contabili e in qualche caso con la Costituzione". Secondo i magistrati contabili nel 2012 l'anno si è chiuso con un disavanzo da 1,15 miliardi di euro, che a un'analisi più attenta sono quasi triplicati fino a toccare 2,84 miliardi: un rosso che vale quasi come un rinvio annuale dell'aumento Iva, per capirsi, e che è stato accumulato da una sola Regione in un anno solo. La colpa del disastro, però, non sarebbe solo della giunta di Cota, ma partirebbe dalla gestione di centrosinistra della Bresso.

Come è stato possibile creare un buco di 2,8 miliardi di euro in un solo anno? Scrive Il Sole: "A sentire le conclusioni della Corte dei Conti il procedimento è stato piuttosto semplice: il pareggio iniziale poggiava su risorse che non c'erano, nel bilancio sono state iscritte entrate che non arrivano e non sono state indicate spese che invece pesano sul risultato effettivo. Ma c'è anche di peggio: a fine 2012 nei bilanci della Regione sono riportati 4,13 miliardi di residui attivi, cioè di entrate calcolate ma non riscosse che per una fetta importante risalgono a prima del 2005, e dunque sono parecchio difficili da tradurre in incassi effettivi". Un buco del genere finirà per avere ripercussioni gravi su tutti gli aspetti della gestione pubblica regionale: ad esempio i dipendenti delle aziende di trasporto locali ottengono pagamenti a singhiozzo a causa della crisi di liquidità. Proprio sul trasporto pubblico, per esempio, la Corte sostiene che nel tentativo affannoso di abbellire i conti la Regione non ha iscritto a bilancio 370 milioni di impegni obbligatori, che di conseguenza si sono trasformati in debiti fuori bilancio.

Ma non ci sono solo i trasporti: 1,2 miliardi di buco arrivano dalla sanità "e per 866 milioni – scrive il Sole 24 Ore – rimandano a un disavanzo 2007-2009 mai coperto, con tanto di anticipazione di tesoreria da 370 milioni, e per 57 milioni da un contenzioso giudiziario perso dalla Regione sulla gestione dell'Ospedale Mauriziano".

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