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Reggio Emilia: bambina stuprata dallo zio disabile

Anche la madre della piccola è finita a processo: sapeva delle violenze sessuali ma non ha fatto nulla per impedirle.
A cura di D. F.
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"Lo zio mi segue in bagno": sono state queste, stando a quanto racconta Il Resto del Carlino, le parole pronunciate da una bambina di 10 anni di Reggio Emilia per denunciare uno zio di 57 anni, gravemente disabile, ora imputato per violenza sessuale aggravata. Anche la madre della piccola, sorella dell'uomo, deve rispondere della grave accusa di omesso controllo, perché sapeva tutto e non è intervenuta. Come se non bastasse in diverse occasioni la donna sarebbe entrata nella stanza della bimba per slegarla dal letto, dopo che aveva subito stupri e umiliazioni di ogni genere, per poi chiedere al fratello la promessa di non farlo più.

La vicenda ha avuto inizio nel 2010, quando Anna (nome di fantasia della bambina) frequenta la prima elementare, in un paesino della Val d’Enza. Solo tre anni dopo però la piccola avrebbe iniziato a confidare il tutto alla sua maestra. "Lo zio mi segue in bagno… ", è stata la prima cosa che ha detto prima che seguissero altri dettagliati con le parole più semplici che si possano immaginare, i racconti di quei pomeriggi. "La prima volta avevo sei anni… L’ho detto alla mamma e alla nonna quello che faceva", dirà la bimba  durante l’incidente probatorio avvenuto nel 2015.

Il processo nei confronti dello zio della bambina è andato avanti e ieri si è svolta una nuova udienza davanti al giudice Luca Ramponi e al sostituto procuratore Valentina Salvi. Il disabile – difeso dall’avvocato Gianluca Tencati del foro di Rimini – era presente in aula. Per conto della piccola, il legale Marco Scarpati, che si è costituito parte civile per i servizi sociali della Val d’Enza. "La piccola è molto traumatizzata e i tre psicologi che l’hanno visitata hanno trovato uno choc post-traumatico mastodontico, tanto che si è ridotta la sua capacità cognitiva", ha spiegato il legale. Per quanto concerne la difesa del 57enne è stata richiesta una perizia psichiatrica per capire se l’uomo fosse in grado di intendere e di volere al momento dei fatti, risalenti al periodo 2010 – 2013.

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