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Reddito di cittadinanza, 156 in più a figlio, 312 euro per il coniuge

Mentre il governo lavora alla stesura del disegno di legge collegato alla manovra, emergono nuovi dettagli sul cosiddetto reddito di cittadinanza: allo studio l’aumento dell’assegno per coniuge e figli a carico, mentre resta confermata la diminuzione dell’importo nel caso in cui si abbia una casa di proprietà.
A cura di Redazione
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I dettagli del cosiddetto reddito di cittadinanza saranno contenuti nel disegno di legge di iniziativa governativa che nelle prossime settimane sarà allegato alla legge di bilancio. Negli ultimi giorni, sono emerse nuove indiscrezioni sulle scelte che l'esecutivo intende operare per delimitare meglio la platea dei beneficiari, anche in relazione alle risorse che sono già state messe a disposizione nella legge di bilancio (e che per il 2019 ammontano a poco meno di 6 miliardi di euro, mentre dal 2020 la cifra salirà a 9 miliardi di euro). Il reddito di cittadinanza, come noto, dovrebbe partire da marzo, anche se la riforma dei centri per l'impiego potrebbe necessitare di un altro lasso di tempo, necessario a predisporre al meglio i percorsi di inserimento lavorativo.

Come ha spiegato il consigliere economico di Luigi Di Maio, Pasquale Tridico, in un'intervista al Sole24Ore, l'assegno base di 780 euro al mese, crescerà in base al numero dei figli e alla presenza del coniuge a carico: "Stiamo ragionando a partire da una scala Osce modificata e ricalibrando in modo da ottenere lo 0,4 in più per ogni adulto e lo 0,2 in più per ogni minore". Tutto ciò comporta un aumento del 20% dell'assegno per ogni figlio e del 40% per il coniuge a carico. Dunque, la quota "per figlio"  del reddito di cittadinanza sarebbe di 156 euro al mese, quella per il coniuge di 312 euro.

Resta confermato il taglio dell'assegno di 300 euro nel caso in cui si abbia una casa di proprietà, così come resta l'intenzione di tenere conto del patrimonio mobiliare e immobiliare per determinare la fascia entro la quale si avrà diritto al reddito di cittadinanza. La somma dovrebbe essere erogata con la "card" di cui ha parlato il ministro del Lavoro Di Maio nei giorni scorsi (anche se, allo stato, non risultano provvedimenti istitutivi né specifiche sulla realizzazione di tale strumento), con il Governo che pensa a un "bancomat anonimo" che non dovrebbe permettere prelievi (o quantomeno con un limite sui 150 – 200 euro).

Non è ancora chiaro, invece, se le aziende che decideranno di assumere potranno beneficiare di una quota del reddito di cittadinanza: anche su questo punto specifico, infatti, l'esecutivo è al lavoro per delimitare platea e coperture.

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