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Recuperato il Corpo di Lorenzo Orsetti: verrà sepolto nel cimitero di Firenze e non in Siria

Il corpo del 33enne italiano è stato recuperato dalle milizie curde e nei prossimi giorni verrà rimpatriato grazie a un volo militare. Molto probabilmente sarà sepolto nel cimitero di Rifredi.
A cura di Davide Falcioni
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Lorenzo Orsetti, il combattente delle YPG ucciso in battaglia dai miliziani dello Stato Islamico, non verrà sepolto in Siria come sembrava in un primo momento, bensì a Firenze, molto probabilmente nel cimitero di Rifredi. A deciderlo sono stati i genitori: "Abbiamo già comunicato la decisione alla Farnesina – ha spiegato lo zio Luca Rasoti – nelle prossime ore saranno programmati da un punto di vista operativo i tempi e i modi del rientro. Probabilmente ci vorranno alcuni giorni, dovrebbe andare a prenderlo un aereo militare. Non è un’operazione facile, ma già il fatto che il suo corpo sia stato recuperato e sia custodito in un ospedale del Kurdistan iracheno sorvegliato da militari, non è poca cosa".

La decisione su dove seppellire le spoglie di Lorenzo Orsetti è stata presa ieri pomeriggio, giacché in mattinata i genitori – intervenuti in un dibattito politico – avevano annunciato di non aver ancora sciolto le ultime riserve: il figlio, infatti, nel suo testamento aveva dichiarato che in caso di morte avrebbe voluto essere sepolto in Siria, lasciando tuttavia la scelta ai suoi familiari. Il padre Alessandro aveva in un primo momento dichiarato di voler rispettare la volontà di Lorenzo, pur ammettendo che "Da genitori ci piacerebbe molto che tornasse. Vorremmo avere almeno una tomba su cui piangerlo qui", aveva spiegato la madre Annalisa.

Alessandro Orsetti, il padre di Lorenzo. nel corso di una conferenza stampa che si è svolta ieri ha ringraziato i combattenti curdi che hanno recuperato il corpo del trentatreenne. "Lorenzo non era un estremista, ma qualcuno che lottava per i più deboli. Spero che sia ricordato così, magari con una targa, e che ognuno possa prendere a suo modo ispirazione dalla sua battaglia. Lorenzo è morto per quello in cui credeva, la nostra speranza è che ognuno possa vedere in lui un esempio di impegno, di solidarietà".

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