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“Ricchione, ti ammazziamo”: gay picchiato dai vicini di casa per aver rifiutato una sigaretta

Leonardo, un uomo torinese di 53 anni, è stato picchiato nel pomeriggio di due giorni fa da una decine di vicini di casa. Ha riportato ferite e contusioni guarite in un mese, e anche dopo l’aggressione è stato minacciato: “Ricchione, scendi. Te la facciamo vedere noi”.
A cura di Davide Falcioni
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Per aver risposto di non avere una sigaretta a una richiesta decisamente insistente un uomo di 53 anni di Torino è stato preso a calci e pugni, derubato del portafogli e delle chiavi di casa e insultato, rischiando anche di essere accoltellato: "Brutto ricchione, ti ammazziamo", gli hanno detto i suoi aggressori. L'ennesimo episodio di intolleranza ed omofobia ha visto protagonista Leonardo, un uomo di 53 anni che è stato pestato mentre si trovava nel cortile della sua casa insieme al compagno. I fatti, raccontati da Gaynews, risalgono al pomeriggio del 2 gennaio: la vittima delle violenze è stata ricoverata all’ospedale Molinette per lesioni multiple, ecchimosi e fratture al setto nasale. Per l'uomo i medici hanno formulato una prognosi di 30 giorni, anche se per guarire delle ferite più gravi servirà molto più tempo: nessuno, infatti, è intervenuto in suo soccorso. Anzi, qualcuno ha gridato: "La gente matta e pericolosa come voi va bruciata".

"Sono sotto shock, barricato in casa – ha raccontato Leonardo a Gay News -. Gli attacchi di panico mi stanno attanagliando. Come se non bastasse, ieri una decina di persone, per lo più madri e familiari dei miei aggressori, hanno iniziato a urlare nel cortile dello stabile: ‘Ricchione, scendi. Te la facciamo vedere noi’. Un incubo, che spero possa presto terminare".

Arcigay: "Causa dell'aggressione anche il clima politico nazionale"

Sull'episodio si è espressa anche Francesca Puopolo, portavoce di Arcigay Torino: “Un gesto che, come il caso del luglio 2018, si cela dietro la sicurezza del gruppo, composto da una decina di giovani condomini, nei confronti di un’unica persona, ritenuta colpevole della sua visibilità. A peggiorare la situazione, l’indifferenza dei vicini, che hanno assistito al pestaggio senza intervenire”. L'attivista cala la vicenda nel contesto italiano: “L’attuale clima politico nazionale, che mostra altrettanta e più assordante indifferenza per l’agire violento nei confronti di chi è reputato diverso e, in questo caso, sbagliato, legittima violenze di questo tipo. Le violenze sono ulteriormente aggravate dal clima minaccioso che si è creato intorno a Leonardo dopo l’aggressione: risulta urgente e necessaria una sensibilizzazione. Noi di Arcigay Torino – afferma la donna – non possiamo restare a guardare. La nostra città si è sempre distinta per le buone prassi e le azioni di contrasto alle violenze e alle discriminazioni, per questo siamo fiduciosi che verrà fatta chiarezza sull’accaduto. A Leonardo va la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, mettendo a disposizione i nostri servizi di ascolto, sostegno legale e psicologico”.

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