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Rc auto, la Lega promette: “Non ci saranno aumenti in nessuna zona d’Italia”

Nessun aumento dell’Rc auto in nessuna zona d’Italia, assicura la Lega. “In nessuno dei provvedimenti del governo ci saranno aumenti delle assicurazioni auto nelle aree in cui oggi si paga meno”, fanno sapere gli esponenti leghisti parlando della possibilità di una tariffa unica nazionale che porterebbe un rincaro delle assicurazioni soprattutto al Nord.
A cura di Stefano Rizzuti
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Non solo il decreto fiscale. Terreno di scontro all’interno del governo sembra essere anche la norma sull’Rc auto, annunciata da Luigi Di Maio e poi inserita nel decreto ‘taglia-scartoffie’. Una norma che rischia di far aumentare le tariffe delle assicurazioni in alcune zone d’Italia, facendole scendere in altre, con l’obiettivo di riequilibrare i prezzi e renderli uniformi su tutto il territorio nazionale. L’ipotesi di una tariffa unica nazionale, però, potrebbe penalizzare i guidatori del Nord del Paese, dove si paga una Rc auto mediamente molto più bassa. La Lega assicura che non ci saranno aumenti: “In nessuno dei provvedimenti del governo ci saranno aumenti delle assicurazioni auto nelle aree in cui oggi si paga meno”. La precisazione arriva dal capogruppo al Senato del Carroccio, Massimiliano Romeo, dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Dario Galli, e da tutti i parlamentari leghisti.

Ieri sulla questione dell’Rc auto si è acceso lo scontro dopo la nota del viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia, anche lui della Lega, in cui parlava di una “norma mai vista, né condivisa. Quindi, il problema non esiste”, a suo parere. In ogni caso, è difficile dire quale sia l’intenzione del governo sul tema. Il problema di fondo è che la formula usata dopo il Consiglio dei ministri è vaga e si capisce poco: “Per realizzare una Rc auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro”, recita il comunicato del Cdm che ha approvato lunedì sera il decreto. Di Maio, solo pochi giorni prima, aveva detto di voler rendere le tariffe eque, perché ora ci sono troppe differenze territoriali e in alcune zone si paga troppo.

La minaccia è quella della tariffa unica nazionale, senza le differenze esistenti oggi. Alcune stime presentate dalle compagnie assicurative negli scorsi giorni mostrano la possibilità che ci siano, in tal caso, rincari al Nord che possono arrivare fino al 40% in alcuni territori, come quello di Bolzano. Al contrario, le tariffe scenderebbero pesantemente in alcune regioni e provincie del Sud. L’esempio estremo è quello di Napoli, dove una tariffa unica nazionale comporterebbe per i guidatori un risparmio del 65%.

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