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Rapporto Eurostat: in Europa le donne guadagnano il 16,3% meno degli uomini, In Italia il 5,5%

Secondo un rapporto Eurostat, nel 2015 le donne hanno guadagnato il 16,3 % in meno degli uomini nell’Unione Europea. In Italia in media le donne guadagnano il 5,5% in meno degli uomini.
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A cura di Maurizia Marcoaldi
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In generale nell’Unione Europea gli uomini guadagnano di più delle donne. E in specifico in Italia questo gap negli stipendi tra i sessi è, come media,  tra i più bassi se confrontato tra i vari Paesi. Questo è quanto emerge dal rapporto di Eurostat “ La vita delle donne e degli uomini in Europa”, diffuso da Istat in occasione della Giornata europea della statistica. Nel rapporto, che fornisce un’istantanea della vita quotidiana di donne e uomini, un focus è dedicato in particolare alla sezione “Apprendere, lavorare, guadagnare”, dove tra i vari dati si analizzano anche quelli relativi al divario retributivo di genere.

In specifico i dati sottolineano come nel 2015 le donne hanno guadagnato il 16,3 % in meno degli uomini nell’Unione Europea, confrontando la retribuzione lorda oraria media. In Italia in media le donne guadagnano il 5,5% in meno degli uomini e il nostro è uno dei Paesi dove questo gap è minore.  Le differenze di stipendio più ampie sono in Estonia (26,9 %), nella Repubblica Ceca (22,5 %), in Germania (22,0 %), Austria (21,7 %) e nel Regno Unito (20,8 %); quelle minori, oltre che in Italia, si registrano in Lussemburgo (5,5 %), in Romania (5,8 %), in Belgio (6,5 %) e in Polonia (7,7 %).

Nel rapporto si sottolinea inoltre che:

“A livello d'indicatore non corretto, il divario retributivo fra donne e uomini fornisce un quadro generale delle diseguaglianze di genere in termini di paga oraria. Parte delle differenze di retribuzione si possono spiegare con le caratteristiche individuali delle donne e degli uomini occupati (per es. esperienza e istruzione) e con la segregazione di genere a livello occupazionale (per es. ci sono più uomini che donne in alcuni settori/occupazioni con retribuzioni mediamente più alte rispetto ad altri settori/occupazioni). Di conseguenza il divario retributivo è legato a svariati fattori culturali, legali, sociali ed economici che vanno molto oltre la mera questione di un'uguale retribuzione per un uguale lavoro”.

Le maggiori differenze di paga oraria riguardano i manager

Confrontando la paga oraria delle diverse professioni elencate nel rapporto, nel 2014 le donne hanno guadagnato, in tutti i nove gruppi di professioni elencate, in media meno degli uomini nell'Unione europea.

Questa tendenza è stata registrata in tutti gli Stati membri, con pochissime eccezioni. La professione del manager è quella che ha registrato le differenze più ampie nella paga oraria: 23% più bassi per le donne che per gli uomini. Le differenze minori si sono osservate nei lavori impiegatizi (impiegati d'ufficio, segretarie) e per i lavoratori dei servizi e del commercio (entrambi inferiori dell'8%), due delle professioni con i salari più bassi.

Un terzo dei manager nell'Ue sono donne

In generale emerge inoltre che gli uomini occupano generalmente posizioni più elevate rispetto alle donne in ambito lavorativo. Un terzo (33 %) dei manager nell'Ue nel 2016 erano donne. La percentuale di donne in questa posizione non supera il 50 % in nessuno degli Stati membri: la quota maggiore si osserva in Lettonia (47 %), Polonia e Slovenia (entrambe 41 %), Lituania, Ungheria e Svezia (tutti al 39 %). I numeri più bassi per questo parametro sono in Lussemburgo (18 %), nella Repubblica Ceca, nei Paesi Bassi e in Grecia (tutti al 25 %).

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