Rapina la banca della Camera, arrestato dipendente di Montecitorio in ferie
Incredibile colpo questa mattina nella filiale del Banco di Napoli di Palazzo San Macuto a Roma, sede distaccata della Camera che ospita tra l'altro la commissione Antimafia e il Copasir. Un uomo, armato di taglierino e con volto coperto da una maschera di carnevale, è entrato nell'edificio poco prima delle 9.30 e ha costretto dipendenti e cassiera dell'istituto a farsi consegnare il denaro. Con il bottino, circa 11mila euro in contanti, l'uomo si è poi dileguato scappando da un ingresso secondario del complesso. Dopo poche ore però l'uomo è stato identificato dalla polizia scientifica e arrestato dagli agenti dell'ispettorato di polizia della Camera che subito si erano messi sulle sue tracce. Nella fuga infatti si era tolto la maschera per non dare nell'occhio e attraverso le telecamere di sorveglianza del palazzo la polizia lo ha identificato scoprendo che era proprio un dipendente della Camera o meglio un dipendente di una società esterna che lavora a Montecitorio come barman e che era al suo primo giorno di ferie. Del resto agli inquirenti era parso subito evidente che il rapinatore conoscesse bene il palazzo e sospettavano di una persona interna.
"Non volevo farlo ma ero disperato"
Il rapinatore improvvisato, un 38enne sposato e con due figli, dopo il colpo si è subito recato in posta per versare il bottino. Proprio nell'ufficio postale di Montesacro gli agenti lo hanno arrestato mentre stava depositando i soldi appena rubati e aveva già effettuato un bonifico di 4mila euro alla moglie. Agli agenti che lo hanno interrogato l'uomo avrebbe spiegato di essere stato costretto al gesto per grossi problemi economici. "Non volevo farlo ma ero disperato, non riesco ad arrivare a fine mese" avrebbe detto agli agenti, sottolineando i suoi problemi lavorativi. L'uomo in effetti ha un contratto di solidarietà al 50 per cento dopo che l'azienda aveva annunciato tagli e licenziamenti.
