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Rapina da 3 euro ai profughi, Reporter torinese detenuto ingiustamente da giorni in Serbia

Il 41enne Mauro Donato accusato dalle autorità serbe del furto di pochi euro a tre profughi, scagionato dalle vittime ma ancora in carcere da venerdì scorso. Del caso si sta interessando la Farnesina.
A cura di Antonio Palma
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Una rapina ai danni di alcuni profughi finita con un accoltellamento e con un bottino inferiore ai tre euro. È questa l'incredibile accusa piombata improvvisamente su un fotoreporter italiano in Serbia mentre stava riprendendo le centinaia di rifugiati ancora oggi bloccati nel Paese nel tentativo di arrivare nel Nord Europa attraverso la rotta balcanica. Un'accusa singolare e che ben presto è stata smentita dalle stesse vittime ma che è costata al 41enne Mauro Donato, fotoreporter torinese, l'arresto e la detenzione in un carcere locale dove ormai è rinchiuso da venerdì scorso.

Tutto sarebbe nato da un maldestro riconoscimento fatto da due delle tre vittime su una vecchia fotto dell'uomo presente su un documento del 41enne. Le stesse vittime, profughi afgani, sono immediatamente tornate sui loro passi dopo un confronto all'americana, scagionando completamente il fotografo. I due, vedendolo dal vivo, hanno confermato di averlo conosciuto e apprezzato come fotografo impegnato a documentare i loro problemi. Neanche questo però è stato sufficiente a farlo scarcerare e ora Donato rischia fino a 15 anni di carcere. Il giornalista si trovava nel piccolo villaggio serbo di Sid per lavorare a un reportage fotografico sulle nuove rotte migratorie che poi sarebbe stato esposto all'interno della mostra "Exodos – rotte migratorie, storie di persone, arrivi, inclusione".

L'aggressione sarebbe avvenuta all'interno di un capannone abbandonato della zona e lui è finito inspiegabilmente tra gli accusati. Il fotoreporter si trova ora in una cella della prigione di Sremska Mitrovicam, città a ovest della capitale. Del caso ovviamente è stata informata la Farnesina, che sta monitorando la situazione attraverso l’ambasciata italiana a Belgrado. Secondo i diplomatici, non è in isolamento, "sta bene, anche se provato". In suo favore è intervenuta l’assessora regionale all’Immigrazione della regione Piemonte Monica Cerutti, che promuove la mostra sui profughi,  ma anche l’Associazione Subalpina e la Federazione nazionale della Stampa italiana.

"La notizia del fermo del fotoreporter torinese Mauro Donato, da giorni bloccato in Serbia con un'accusa già smentita da numerosi testimoni, desta forte preoccupazione. Conosciamo Mauro come un professionista serio, impegnato da tempo a documentare la sofferenza della centinaia di migranti" hanno affermato le associazioni di categoria, chiedendo alle istituzioni italiane di intensificare le pressioni sul governo serbo coinvolgendo anche le istituzioni europee. Un appello condiviso anche dalla Federazione internazionale dei giornalisti che chiede "all'ambasciata italiana in Serbia e agli altri organismi internazionali di intensificare la pressione internazionale".

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