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“Rampa handicappati”, è polemica per il cartello segnaletico a Bologna

La denuncia della Onlus #vorreiprendereiltreno e di Iacopo Melio per un cartello che campeggia su un edificio sede di numerosi uffici nel centro di Bologna: “Le parole sono importanti perché quando cambiamo il modo di chiamare qualcosa, quel qualcosa cambia e così cambia anche il modo in cui le persone si rapportano a quel qualcosa”.
A cura di Antonio Palma
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"Spesso in molti non capiscono perché io mi ostini a ribadire l’importanza delle parole. Quella di una corretta comunicazione è una delle battaglie che non smetterò di portare avanti proprio perché, come dico sempre, quando cambiamo il modo di chiamare qualcosa, quel qualcosa cambia e così cambia anche il modo in cui le persone si rapportano a quel qualcosa". Così Iacopo Melio ha deciso di denunciare pubblicamente un cartello segnaletico che campeggia a due passi dalla sede del Regione Emilia Romagna a Bologna e che recita: "Rampa handicappati". La scritta, che non è opera dell'Ente pubblico ma di una società privata che lì ha i propri uffici, ha scatenato subito una valanga di polemiche sui social dopo che la foto del cartello è stata rilanciata dalle pagine  di #vorreiprendereiltreno, la onlus che si occupa di disabilità fondata dallo stesso blogger toscano, da poco insignito anche del titolo di Cavaliere dal Presidente della Repubblica proprio per il suo impegno in tema di disabilità.

La onlus ha rilanciato la foto inizialmente pubblicata dal giornalista Andrea Marsiletti che aveva sottolineato come "già nel lontano 1999 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva compiuto il passo di eliminare il termine “Handicap” dai documenti ufficiali e internazionali". In realtà, come ha rilevato il consigliere regionale Gian Luca Sassi, ex M5s, gli stessi "atti regionali riguardanti le persone con disabilità non utilizzano un termine univoco ma ancora oggi utilizzano vari termini. Da ‘handicap' ad ‘handicappato', da ‘portatore di handicap' a ‘diversamente abile', da ‘disabile' a  ‘diversabile', nonostante ‘Persone con disabilità' sia il termine utilizzato dall'Onu e dallo Stato italiano"

"Quello non è l'unico cartello, ne esiste un altro situato nell’accesso dal vicino giardino geologico alle Torri" ha aggiunto Sassi, rivelando:  "Ho trovato indecenti anche le condizioni del percorso per i non vedenti e la relativa segnaletica ormai vetusta e non in linea con la normativa anti-discriminazioni. Confido che il servizio di manutenzione della Regione si attivi immediatamente per eliminare quelle targhe indecenti e si coordini con il Comune di Bologna per ripristinare quanto prima i percorsi per persone non vedenti".

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