208 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ragusa, giovani omosessuali picchiati, derubati e insultati: “Pezzo di finocchio, frocio”

La Polizia di Ragusa ha arrestato altre due persone, tra cui un diciottenne che all’epoca dei fatti era minorenne, accusate di far parte di un gruppo di rapinatori che colpiva giovani omosessuali dopo averli attirati in un parcheggio della zona industriale di Vittoria. Fingendosi partner occasionali, i rapinatori malmenavano, insultavano e derubavano le vittime.
A cura di Susanna Picone
208 CONDIVISIONI
Immagine

La Polizia di Ragusa ha concluso le indagini su un gruppo di rapinatori di Vittoria e Acate che colpivano giovani omosessuali per malmenarli e derubarli. In particolare, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, i rapinatori fingevano di voler incontrare partner occasionali, si recavano con loro in luoghi appartati in un parcheggio della zona industriale di Vittoria e lì, insieme ad altri complici, picchiavano e derubavano i malcapitati. Dopo tre arresti effettuati nel mese di agosto, Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria hanno identificato altri due giovani, un ragazzo di venti anni e l’altro minorenne all’epoca dei fatti. Il primo, Salvatore Di Dio, è finito ai domiciliari; il neo-diciottenne è stato portato in un carcere minorile. Le loro vittime – tutti hanno riconosciuto gli autori delle rapine – hanno riportato lesioni guaribili tra 7 e 30 giorni.

Derubati di ogni cosa e vittime di insulti omofobi –  Le vittime attirate dai rapinatori venivano derubati di ogni cosa, dal denaro, agli orologi, i cellulari e i tablet. Sarebbero state anche costrette a prelevare soldi dal bancomat e consegnarli agli aggressori. Aggressori che usavano nei confronti delle vittime anche frasi omofobe come “Gente come te mi fa salire il sangue alla testa”, “Pezzo di finocchio”, o “Frocio”. Cinque le rapine contestate. Il ventenne e il diciottenne arrestati dalla polizia di Ragusa erano consapevoli che sarebbero stati da lì a poco individuati e fermati. La loro preoccupazione era emersa da intercettazioni telefoniche e uno di loro stava valutando l'opportunità di fuggire all'estero. In casa di uno degli arrestati di oggi gli agenti hanno trovato alcuni degli oggetti portati via alle vittime. Altra refurtiva era stata trovata nelle abitazioni dei tre componenti la banda arrestati ad agosto.

208 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views