67 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
L'omicidio Meredith Kercher

Raffaele Sollecito di nuovo in tv: “Sono innocente, vivo una tragedia”

“Per me e la mia famiglia è una tragedia enorme”: così Sollecito, il giovane condannato insieme ad Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher. Il pugliese ha detto che attraverso le telecamere vuole spiegare le ragioni della sua innocenza.
A cura di Susanna Picone
67 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Solo qualche giorno fa, a qualche settimana di distanza dalla sentenza Meredith, era stata Amanda Knox a ribadire, questa volta con foto e cartello su Twitter, la sua innocenza e quella del suo ex fidanzato. “Siamo innocenti”, aveva scritto Amanda facendo riferimento al delitto della sua coinquilina ai tempi di Perugia. Innocenza di cui parla ancora una volta anche Raffaele Sollecito, condannato in appello a Firenze a 25 anni e ora senza passaporto. L’ex studente di Perugia è tornato in televisione per parlare ancora della sentenza Meredith e per raccontare il suo stato d’animo. L’ha fatto in un’intervista che sarà trasmessa domani 15 febbraio su Sky Tg24. “Per me e per la mia famiglia è una tragedia enorme. Attraverso le telecamere voglio dare il mio messaggio e spero di riuscire a far conoscere a tutti i tragici fatti di questa vicenda e spiegare le ragioni della mia innocenza. Non avevo alcun motivo di fare del male a Meredith Kercher”, così Sollecito, il quale ha aggiunto di non avere “una luce nel futuro”.

“Combatto per far capire quanto è grave questa falla nel sistema” – L’ex fidanzato di Amanda Knox ha ricordato come la giustizia gli abbia ritirato la carta d’identità e il passaporto: “Non so se riuscirò a realizzare i miei sogni o qualsiasi cosa io voglia fare. Ho discusso con i miei amici e familiari l'ipotesi di andare all'estero circa un anno fa ma non accetto di abbandonare tutte le persone a me veramente care per un teorema”. Un teorema – ha sottolineato Sollecito – “resta un teorema, e per quanto potere possano avere le persone che mi accusano, io non accetto di distruggere la mia esistenza”. Il giovane condannato per il delitto di Perugia ha detto di voler usare i media per denunciare il fatto, “ma ci sono molti innocenti che hanno avuto un destino analogo al mio e sono stati completamente dimenticati”. Dimenticati in un sistema – ha spiegato – “in cui si costruisce una teoria contro una persona, si crea un vestito di colpevolezza che ti tatuano addosso e qualsiasi cosa dici, qualsiasi sia la verità, qualsiasi cosa siano i fatti, si va oltre e per loro diventa la verità assoluta, indipendentemente da tutto e tutti”. Per queste sue ragioni Sollecito ha detto di voler combattere per far capire “quanto è grave questa falla nel sistema”.

67 CONDIVISIONI
218 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views