Radio Radicale, Boldrini replica a Di Maio: “Unico posto di lavoro che difende è il suo”

Scontro su Facebook tra l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, e il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Tema del contendere è l’emendamento su Radio Radicale su cui il Movimento 5 Stelle è finito in minoranza, con l’approvazione della norma che salva, per il momento, la radio. Lo scontro nasce da un commento proprio di Di Maio a un post della Boldrini: “Ecco chi gioisce per aver regalato altri milioni di euro delle nostre tasse a Radio Radicale”, scrive il ministro del Lavoro. Secca la risposta di Boldrini: “Certo che gioisco. Salvare Radio Radicale significa difendere la libertà di informazione e i posti di lavoro dei suoi dipendenti”. Il riferimento della deputata è anche ai posti di lavoro che erano a rischio nel caso in cui la Radio fosse stata costretta a chiudere, come più volte ipotizzato negli ultimi mesi.

Boldrini continua: “Di Maio vorrebbe che esistesse un’unica fonte di notizie: la Casaleggio Associati. E la difesa dei posti di lavoro non è una sua priorità”, attacca ancora riferendosi al ministro del Lavoro. “Ai lavoratori dell’ex-Ilva, di Whirlpool, di Mercatone Uno e di tante aziende che stanno licenziando o mettendo i propri dipendenti in cassa integrazione, infatti, lui non sa dare soluzioni. Ha un unico assillo: rimanere inchiodato alla poltrona piegandosi ogni giorno di più al volere di Salvini”, afferma. E così l’ex presidente della Camera attacca proprio su ciò che riguarda il suo dicastero Di Maio: “Ormai lo hanno capito tutti: l’unico posto di lavoro che gli interessa difendere è il suo”.

Di Maio aveva commentato su Facebook un post della Boldrini sul ‘salvataggio’ di Radio Radicale: “Ecco chi gioisce per aver regalato altri milioni di euro delle nostre tasse a Radio Radicale, una radio privata e di partito pagata con i vostri soldi. Fieri di esserci opposti con ogni mezzo”, le parole del vicepresidente del Consiglio. La Boldrini aveva scritto, sempre su Facebook: “Di Maio ci ha provato in tutti i modi a farla chiudere. Ma, grazie alla battaglia delle opposizioni e alle continue divisioni nel governo, siamo riusciti a salvare Radio Radicale. La libera informazione in democrazia non è un lusso ma un bene comune”.