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Questore vietò funerali pubblici, parroco invita i fedeli alla messa del boss ucciso

Nuova polemica nel Barese dopo che il parroco di Grumo Appula ha invitato i fedeli alla messa in suffragio del boss italo canadese, ucciso quest’anno a Montreal, dopo che il questore già gli aveva intimato lo stop ai funerali.
A cura di Antonio Palma
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È di nuovo polemica nella piccola comunità pugliese di Grumo Appula, in provincia di Bari, dopo che in città il parroco locale, don Michele Delle Foglie, ha deciso di far affiggere per le strade del paese alcuni manifesti funebri in cui invita i fedeli alla messa in suffragio di Rocco Sollecito, un italo canadese di origini pugliesi ucciso in un agguato di stampo mafioso nel maggio scorso a Montreal. L'uomo infatti è ritenuto dagli inquirenti italiani e americani un esponente di spicco del crimine organizzato italiano in Canada. Proprio per la caratura criminale della vittima, considerato un boss dalle forze di polizia italiane, il Questore di Bari nel giugno scorso vietò i funerali pubblici proprio a Grumo Appula, obbligando il prete a celebrarli all'alba.

Una decisione accolta con riluttanza dallo stesso parroco che, dopo aver mandato una lettera di proteste proprio al Questore e anche all'arcivescovo, in occasione delle festività natalizie ha rilanciato l'iniziativa della messa per il boss invitando personalmente la comunità dei fedeli a partecipare.  L'occasione sembra sia arrivata con la visita in Italia del figlio del defunto. "Il parroco spiritualmente unito ai famigliari residenti in Canada e con il figlio Franco venuto in visita nella nostra cittadina, invita la comunità dei fedeli alla celebrazione di una santa messa in memoria del loro congiunto" si legge sui manifesti attaccati in città e riportati da Repubblica.

La morte di Sollecito, che venne freddato con colpi di arma da fuoco mentre guidava la sua Bmw bianca, secondo gli inquirenti rappresentò l'ennesimo atto della lotta tra mafia e ‘ndrangheta che si sta consumando in Canada e un duro colpo per una delle famiglie mafiose del clan Rizzuto, ritenuto dalla polizia americana tra i più potenti del Canada. "Io ho il dovere di celebrare come pastore, non devono dire gli altri quando devo celebrare: le messe non onorano ma ricordano. Io sono un parroco di tutti quanti dei peccatori, mia nonna faceva celebrare le messe per tutti quanti. Questo signore è uno come tanti", ha sottolineato il parroco. La celebrazione religiosa è in programma per martedì 27 settembre alle 18.30

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