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Quella vincita al casino prima di morire, il giallo di Alessio Vinci assomiglia sempre meno a un suicidio

Prima di fare quel volo di 50 metri Alessio Vinci, lo studente torinese morto a Parigi lo scorso 18 gennaio, aveva detto ai suoi familiari di aver vinto una grossa somma al casinò. Qualcun altro sapeva di quei soldi? L’ipotesi che Alessio fosse coinvolto in un giro più grande di lui che lo ha portato alla morte, sembra ogni giorno più concreta.
A cura di Angela Marino
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Una vincita al Casinò. Questa, secondo le ultime informazioni diffuse dai parenti di Alessio Vinci, la provenienza dell'ingente somma di denaro che il ragazzo aveva sul suo conto quando è precipitato da una gru a pochi passi da un esclusivo hotel di Parigi. È un'ipotesi, della quale non ci sono ancora conferme, tra le tante avanzate in questi giorni per spiegare la rilevante quantità di denaro in possesso del ragazzo che fino a quel momento, per pagarsi l'università, ricorreva alle borse di studio e che per vivere si faceva aiutare dal nonno. È in quel tesoretto spuntato nei giorni prima della notte di Parigi, il mistero della morte di Alessio Vinci, ufficialmente suicida in una città straniera, da solo, con tanti soldi in tasca e senza un perché.

Forse qualcun altro, oltre le persone care, era a conoscenza di quella vincita ed era interessato a quei soldi, forse Alessio doveva dei soldi a qualcuno. Sono molte le ipotesi su cui gli inquirenti stanno lavorando in queste ore, in primo luogo, per accertare se Alessio si sia lanciato volontariamente da quella gru. A favore di questa ipotesi ci sono dei messaggi di addio scritti dal ragazzo prima di morire, contro ci sono le testimonianze di chi lo descrive come un ragazzo sereno, seriamente impegnato negli studi al Politecnico, ma anche le ultime ore di quel giorno di gennaio. Alessio prenota un viaggio last minute e una stanza d'albergo nella capitale francese , dove, secondo alcuni conoscenti, ha un appuntamento, anche se non è dato sapere con chi. Prima di arrivare a Parigi compra una giacca del costo di 400 euro in un negozio.

Le addette alle vendite, intervistate da Chi l'ha visto, testimoniano questo strano acquisto, precisando che sono rimaste stupite dal fatto che uno studente potesse permettersi quel capo così costoso. A Parigi, la notte del 18 gennaio, Alessio resta apparentemente solo in stanza dove a chi troverà i suoi resti lascia un criptico messaggio scritto sul computer: "E.T.P. je sais CAM 381ASLCM". Un messaggio veramente insolito per un suicida, tanto che ci si è chiesti, se quelle parole invece Alessio non le abbia scritte per la persona che dove incontrare quella sera e che forse avrebbe saputo dare un senso a quelle parole.

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