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Quando il cancro colpisce anche i bambini, Ascanio e la battaglia vinta contro il male

“Della grande cicatrice che ha sulla pancia, sa che gli è stata fatta perché è nato con delle ranocchiette nella pancia, ma i medici hanno tolto tutto” ha raccontato la mamma del piccolo colpito dal Nefroblastoma di Wilmm. Ascanio ora ha nove anni e sta bene.
A cura di A. P.
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Una semplice carezza, un coccola e per la famiglia del piccolo Ascanio si è aperto un inferno. Così infatti i genitori del bambino, che all'epoca non aveva nemmeno due anni, si sono accorti che aveva qualcosa sulla pancia, pochi giorni dopo, durante un controllo medico, è arrivata la triste diagnosi: Nefroblastoma di Wilms. È iniziata così una lunga e dura battaglia contro la malattia che si è conclusa con la completa guarigione del piccolo. Come racconta Vanityfair, in occasione della Giornata Mondiale dedicata al Cancro Infantile che si celebra il 15 febbraio, Ascanio infattai è uno di quelli che ce l'ha fatta, un esempio di come il cancro di può sconfiggere .

"Il nonno del piccolo, toccandogli la pancia, ha sentito sulla pancia una massa palpabile. Mi ha detto subito che forse era il caso di fare un controllo. Pochi giorni dopo abbiamo avuto la diagnosi al Policlinico Umberto I di Roma" ha raccontato mamma Laura, che all'epoca aveva partorito il secondogenito da appena due mesi. "Dopo i primi accertamenti a me e mio marito Valerio è stato detto che sui reni di nostro figlio c’erano sedici masse tumorali: cinque a destra e undici a sinistra. Il pomeriggio stesso Ascanio è stato ricoverato per iniziare la chemioterapia" ha ricostruito Laura non senza difficoltà perché quei momenti brutti preferisce dimenticarli ora che è tutto passato.

Ascanio infatti ora ha nove anni e sta bene. Dopo la chemio ha subito diverse operazioni chirurgiche complesse ma i medici son riusciti a  eliminarono tutte le masse tumorali, utilizzando anche materiale sperimentale per salvargli i reni colpiti. "Ancora oggi, nelle ecografie si vede che la morfologia del rene è alterata ma la vera fortuna di nostro figlio è stata la preservazione degli organi" ha sottolineato Laura, psicoterapeuta, ricercatrice in neuroscienze alla Fondazione Santa Lucia di Roma.

"Di quel periodo non ricorda quasi niente perché aveva appena due anni. Non si è reso conto della battaglia durissima che stava combattendo" ha rivelato ancora la mamma di Ascanio, concludendo: "Oggi abbiamo raggiunto il traguardo di un controllo all’anno. Pratica molto sport anche se sa che deve stare attento a non prender colpi in pancia perché resta comunque una zona delicata per lui. Della grande cicatrice che ha sulla pancia, sa che gli è stata fatta perché è nato con delle ranocchiette nella pancia, che poi si sono trasformate in sassetti ma i medici hanno tolto tutto".

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