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Quando arriveranno i decreti per quota 100 pensioni e reddito di cittadinanza

L’approvazione definitiva della legge di bilancio libera le risorse per il primo superamento della legge Fornero con quota 100 pensioni e per il reddito di cittadinanza. Ora il Governo Conte potrà lavorare ai decreti legge specifici, che poi dovranno essere discussi e approvati nei due rami del Parlamento.
A cura di Redazione
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Come vi stiamo raccontando, il Governo si appresta a ottenere il via libera definitivo alla legge di bilancio, dopo aver posto la questione di fiducia sia alla Camera dei deputati che al Senato della Repubblica. Il provvedimento contiene anche le risorse necessarie a far partire il reddito di cittadinanza e il parziale superamento della legge Fornero, con quota 100 pensioni. Le due misure, però, non sono state inserite direttamente in legge di bilancio, ma vedranno la luce grazie a due decreti legge specifici, su cui il governo sta lavorando da settimane. A quanto si apprende in queste ore, il provvedimento che imposta compiutamente il reddito di cittadinanza dovrebbe essere portato in Consiglio dei ministri nei primi giorni di gennaio; mentre per quota 100 pensioni bisognerà attendere qualche altro giorno e il decreto potrebbe slittare alla seconda settimana del nuovo anno.

Il reddito di cittadinanza ad aprile

La conferma definitiva sui tempi di entrata in vigore del reddito di cittadinanza è arrivata dall'audizione in Commissione Bilancio della Camera del ministro dell'Economia. Giovanni Tria ha parlato di avvio "il primo aprile o fine marzo", tempistiche che sarebbero appunto compatibili con il varo del decreto legge nei primi giorni di gennaio. Non cambierà l'importo dell'assegno, che consentirà il raggiungimento di una soglia massima di 780 euro al mese (sottraendo eventualmente 280 euro per chi è proprietario di una abitazione), così come sia Di Maio che Tria confermano che la platea dei beneficiari resterà inalterata rispetto alle indicazioni di queste settimane. Per il finanziamento della misura ci sono 7,1 miliardi di euro, anche se non è ancora chiaro chi sarà a gestire parte di queste risorse e che ruolo avranno le imprese. Da definire anche le modalità con le quali potranno essere declinate le eventuali offerte di lavoro (lo stesso Conte, in conferenza stampa di fine anno ha spiegato di non ritenere plausibile che possano essere accettate solo le offerte "nel proprio paese").

Quota 100 pensioni a marzo

Anche il tema delle pensioni sarà affrontato con un decreto legge specifico. L'idea del Governo è quella di consentire di "andare in pensione con 62 anni e 38 di contributi, senza alcuna riduzione assegno pensionistico", come ha spiegato Tria. La misura dovrebbe partire a marzo, con un fondo specifico di 3,9 miliardi di euro, e con un'adesione che è prevista nell'85% degli aventi diritto. Il meccanismo di uscita sarà basato sull'apertura di alcune finestre, che avranno modalità diverse per i dipendenti della pubblica amministrazione.

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