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Qual è il termine per incassare un assegno

Quali sono le scadenze da rispettare per la riscossione di un assegno, e quali condizioni si devono verificare per ottenere il pagamento da parte della banca al di fuori dei termini prescritti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Esiste un termine massimo entro cui un assegno può essere incassato? Normalmente l'assegno va riscosso il prima possibile, ma può accadere che per svariati motivi o per imprevisti, sia necessario posporre il momento in cui si richiede il pagamento presso uno sportello bancario. Vediamo nel dettaglio quali sono i termini entro cui può essere eseguita quest'operazione. In genere è possibile ottenere comunque i soldi, ma devono essere soddisfatte alcune condizioni.

L'assegno va riscosso entro 8 giorni dalla data di emissione (che viene indicata in alto a destra) se è pagabile nello stesso Comune in cui è stato emesso. Oppure si può incassare il dovuto entro 15 giorni, se l'assegno è pagabile in un Comune diverso da quello di emissione. Si può incassare entro 20 giorni se l'assegno in questione è pagabile in uno Stato diverso da quello in cui è stato emesso, ma entro i confini dell'Ue o appartenente al bacino del Mediterraneo. La scadenza è invece fissata a 60 giorni, se l'assegno bancario è pagabile in uno Stato diverso da quello in cui è stato emerso ed appartenente ad un altro Continente. Al di fuori di questi termini è possibile comunque ottenere il denaro, ma si devono verificare queste condizioni.

La prima è che sul conto del soggetto che ha emesso l'assegno deve esserci ancora la somma indicata. Poi il soggetto che lo ha emesso non deve aver revocato l'ordine di pagamento. L'emittente però, scaduti i termini che abbiamo elencato sopra, può avere un ripensamento e può chiedere alla banca di interrompere il pagamento del denaro, e può utilizzare i fondi presenti sul proprio conto in maniera diversa, senza incorrere nella segnalazione al Cai (Centrale Allarme Interbancaria), che vigila anche sull'emissione di assegni a vuoto.

Cosa è l'assegno postdatato

L'assegno postdatato è un assegno in cui compare una data di emissione diversa da quella in cui viene consegnato al creditore. La data indicata, cioè quella che coincide con la data di emissione, è posteriore a quella di consegna, ma nonostante ciò può essere subito riscosso, dopo che il creditore avrà regolarizzato l'assegno con l'imposta di bollo. La banca effettua quindi il pagamento al creditore: la postdatazione non determina la nullità dell'assegno bancario, ma comporta solo la nullità dell'accordo tra debitore e creditore.

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