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Qual è il posto più felice sulla Terra dove tutti pagano le tasse

La classifica del World Happiness Report 2018 che mette in ordine i livelli di felicità di 156 Paesi nel mondo, l’Italia solo al 47esimo posto.
A cura di Antonio Palma
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Si sa che ogni Nazione ha i suoi problemi e ogni cittadino si lamenta di quelli del suo Paese ma quando si parla di politiche sociali e benessere diffuso non si può che guardare al nord dell'Europa. A confermarlo ancora una volta è il World Happiness Report 2018, il rapporto che mette in ordine i livelli di felicità di 156 Paesi nel mondo, stilando una classifica in base a vari parametri come speranza di vita, libertà, benessere diffuso, sostegno sociale e assenza di corruzione ma, a partire da quest'anno, anche come vivono le popolazioni migranti.Il rapporto, prodotto dal network SDSN delle Nazioni Unite e supportato per il secondo anno consecutivo dalla Fondazione Ernesto Illy, è curato dal prof. John F. Helliwell (Università della Columbia Britannica e Istituto canadese di ricerca avanzata), dal prof. Richard Layard (co-direttore del Programma Well-Being presso il Centre for Economic Performance della Scuola di economia e scienze politiche di Londra) e dal
prof. Sachs (direttore del network SDSN stesso).

Anche per quest'anno dunque il posto più felice sulla terra e tra i Paesi scandinavi e in particolare in Finlandia che ha spinto la confinante Norvegia al secondo posto, a seguire poi Islanda, Svizzera, Paesi Bassi, Canada, Nuova Zelanda, Svezia e Australia. Un bel balzo per la piccola Nazione che quest’anno celebra il centenario dell’indipendenza dai sovietici, visto che nel rapporto sulla felicità 2017 era solo al quinto posto. Una vittoria sancita da indicatori al massimo in tutti i parametri presi a riferimento compresa al felicità dei migranti.  Del resto "la scoperta più sorprendente del rapporto è la notevole coerenza tra la felicità degli immigrati e quella dei nativi locali", ha rivelato John Helliwell, del Canadian Institute for Advanced Research che, in collaborazione con Richard Layard e il professor Sachs, ha realizzato il rapporto. "Coloro che si trasferiscono in paesi più felici guadagnano in felicità  mentre quelli che si trasferiscono in paesi meno felici la perdono" ha spiegato il professore emerito di economia presso l'Università della British Columbia.

In sostanza la buona dose di libertà personale e sicurezza sociale prevale sui residenti finlandesi che pure sono tra quelli che pagano alcune delle tasse più alte del mondo con evasione fiscale quasi inesistente. Semplicemente sono soddisfatti di come i governi locali impieghino le risorse facendo qualcosa di giusto in termini di creazione di buone condizioni di vita per tutti. Un elemento che accomuna anche tutti i primi 5 paesi in classifica che, come ha confermato lo stesso ricercatore, si sono alternati al primo posto in classifica sin dal 2012 perché hanno sempre valori elevati per tutti gli indicatori di felicità presi in esame. In breve, i paesi nordici sono bravi a convertire la ricchezza in benessere per i cittadini.

In questa speciale classifica l'Italia è solo al 47esimo posto (39esimo per felicità degli immigrati) in deciso calo rispetto al 2012 quando era 28esima ma in ripresa rispetto alla crisi del 2015 quando era crollata in 50esima posizione. Una situazione che condivide con Grecia Spagna e Portogallo, le nazioni europee che più di altre hanno sofferto la crisi economica degli anni scorsi. "Il punteggio italiano è in salita e dal momento che le valutazioni della vita media annuale sono aumentate ci si aspetta che continui a riprendere posizioni" hanno spiegato però gli studiosi.

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